Milano sceglie il sindaco - A2A, Sala: “Indirizzo pubblico”. Parisi: “Vendere solo quando conviene”
I due candidati a Palazzo Marino si dicono disposti alla cessione di quote A2a, anche se la vendita non sarebbe subito all’ordine del giorno
“La decisione di vendere ulteriori quote di A2a spetta ai soci ma in ogni caso, se decidessero di farlo oggi, incasserebbero il doppio rispetto a due anni fa”. Lo ha chiarito il presidente della multiutility lombarda, Giovanni Valotti, durante l'assemblea dei soci in settimana. A2a è controllata al 50% dai Comuni di Milano e di Brescia con quote paritetiche: i candidati sindaci del Comune meneghino, Giuseppe Sala e Stefano Parisi, a pochi giorni dal ballottaggio hanno risposto più volte sulle intenzioni in merito alla vendita delle quote della multiutility, ma senza prese di posizione definitive. Se il candidato del centro-sinistra Sala dice che “su A2a il pubblico deve tenere un governo d’indirizzo”, per quello del centro-destra Parisi “A2a è una grande holding, sono d’accordo alla cessione di alcune quote, ma quando il mercato è favorevole. Non bisogna svendere”
Intanto il direttore generale del Comune, Giandomenico Brambilla, ha confermato che “il comune di Brescia è disponibile a cedere una quota del 5% di A2a, ma sul merito si deciderà solo dopo un confronto con il nuovo sindaco di Milano”.
“La decisione sarà presa solo dopo aver consultato il nuovo sindaco seguendo le regole del patto, entro il 30 settembre c'è tempo per rinnovarlo”. La vendita avverrebbe sul mercato, “con la Cdp non abbiamo avuto contatti”, ha puntualizzato Brambilla. Il mandato degli attuali vertici scade nel giugno 2017, "noi ci consideriamo vincolati fino ad allora, poi sul rinnovo gli azionisti saranno liberi di decidere", ha aggiunto Valotti.
“Il tema rilevante è il ridisegno dei patti che potrebbero vedere regole nuove o la conferma di quelle esistenti; la partita è in mano agli azionisti, noi non abbiamo voce, restiamo concentrati sulla gestione”, ha spiegato il presidente di A2a. Il valore della quota detenuta dai due comuni è pari a quasi 1 miliardo di euro, mentre la società ha una capitalizzazione di mercato di 4 miliardi di euro. "Il nuovo management è arrivato a giugno 2014 e a settembre di quell'anno il titolo era a 0,7 euro, oggi è a 1,28 euro nonostante le recenti tempeste finanziarie: in due anni ha fatto +80%, sovraperformando rispetto a concorrenti e mercato", ha ricordato Valotti, non escludendo un possibile aumento di capitale ma chiarendo: "Non compete al management deciderlo, ma spetta ai soci. Comunque, ben venga se serve a finanziare importanti progetti di sviluppo della società”.