Misiani: serve una politica industriale per il sistema idrico, specie al Sud
Lo ha detto il viceministro all'Economia, secondo il quale il problema è legato non tanto alla scarsità di risorse, quanto alla carenza di progetti e di capacità di implementazione
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza avrà un cluster dedicato alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche con obiettivi ambiziosi e che porrà l'obiettivo di raggiungere la media europea del 23-34% di dispersioni idriche. Questo chiama con sé uno sforzo straordinario di investimenti e modernizzazione in tutto il Paese ma soprattutto nel Mezzogiorno”. Lo ha detto il viceministro all'Economia, Antonio Misiani (nella foto), intervenuto al convegno “Non è un destino il Sud senz'acqua”, organizzato da Merita e Utilitalia.
"Questo chiama in causa l'azione del Governo" prosegue Misiani, ma "è necessario un grande sforzo anche da soggetti che si candidano ad attuare questo piano di investimenti: le public utilities sono chiamate ad uno sforzo importante, un cambio di passo e un salto di qualità. E può essere un'occasione storica per un Paese che negli anni ha accumulato ritardi". "Abbiamo un obiettivo condiviso, un'occasione di grande portata per il Paese, ognuno di noi deve assumersi la propria parte di responsabilità per evitare che l'occasione vada persa”.
Misiani ha quindi elencato i numeri delle risorse previste e soffermandosi sul tema dei ritardi del Sud nel campo idrico ha precisato: "Nel Mezzogiorno abbiamo un problema molto serio di capacità dal punto di vista della Pubblica amministrazione di implementare progetti finanziati; il problema vero non sono le risorse ma la carenza di progetti e la capacità di implementazione dei progetti".