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Osservatorio Agici, le utility alla prova dei grandi cambiamenti

where Milano when Lun, 15/06/2015 who michele

Sono state effettuate vendite di asset pianificate per 30 miliardi di euro per contenere l’indebitamento, mentre è cresciuta l’attenzione ai settori regolati

Come cambiano le strategie delle utility italiane e europee? È il tema centrale dello studio effettuato dall’Osservatorio M&A Utilities di Agici dal quale emerge, tra l’altro, che le fonti rinnovabili costituiscono l’80% della capacità addizionale nel 2014 e che la generazione distribuita sarà il 40% della capacità addizionale al 2020.
Tra le altri indicazioni principali emerge che sono state effettuate vendite di asset pianificate per 30 miliardi di euro per contenere l’indebitamento, inoltre è cresciuta l’attenzione ai settori regolati con investimenti per circa 100 miliardi di euro su complessivi 156. Attenzione poi al cambiamento tecnologico che può modificare radicalmente la struttura del comparto, mentre emerge una riscoperta dei business idrico e rifiuti che spesso sostengono la redditività delle multiutility.

andreagilardoni.jpgLe proiezioni economiche sono stabili o in lieve crescita: diffusi gli sforzi per massimizzare efficienza (risparmi previsti per 10 miliardi) e per selezione di investimenti redditizi. “Il mondo delle utility e dell’energia in particolare – ha dichiarato Andrea Gilardoni, Presidente di Agici e fondatore dell’Osservatorio – è dunque in una fase di profondo cambiamento: è chiaro cosa si lascia ma molto meno chiaro cosa si vuole costruire sia come modelli che come economicità. Per le imprese si tratta di una sfida fondamentale ma anche il ruolo dei governi e delle autorità di regolazione è delicato e sostanziale. Il problema di fondo è come gestire la transizione, la tempistica, le modalità, gli attori. E in questa direzione si svilupperà la nostra attività di ricerca.”

“L’epoca delle utility viste come porto sicuro immune da competizione e cambiamenti – commenta Marco Carta, coordinatore dell’Osservatorio – è oramai definitivamente tramontato. Autoconsumi, batterie, rinnovabili ed efficienza stanno cambiando il quadro complessivo. Le utility dovranno avere sempre più un approccio da consulente verso il cliente finale sviluppando un rapporto di parità tra erogatore e consumatore. Tutto questo implica nuovi modelli di business, uno sviluppo dell’intelligenza (ICT, banda larga, big data) sempre più spinto e, soprattutto, una nuova e rinnovata cultura aziendale che sappia cavalcare, e magari anticipare, il cambiamento.”

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Presidente di AGICI e fondatore dell’Osservatorio Utilities
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