“Pronti ad aprire a partner di minoranza”. A2a Ambiente cerca soci
Ma nella newco A2a manterrà comunque il 51%. Il dg Ravanelli tranquillizza i lavoratori dell’Amsa che temono ricadute dalla ristrutturazione del comparto
A2a Ambiente, il nuovo polo che raggrupperà tutte le attività nel settore ambiente della superutility lombarda, è pronta ad aprire il capitale a nuovi soci per crescere e realizzare investimenti, mantenendo però il 51% in capo alla utility. È quanto ha detto il presidente del consiglio di gestione di A2a, Graziano Tarantini, nel corso di un’audizione della partecipata del comune di Milano. Lo scrive l’agenzia Reuters.
“A2a Ambiente nascerà dalla fusione fra Ecodeco e Partenope Ambiente e in questa newco saranno conferiti gli asset di trattamento di Amsa e Aprica, mantenendo l’intero ciclo dei rifiuti”, ha sottolineato il manager. Che ha aggiunto: “Se ci sarà bisogno di fare investimenti, siamo aperti all’ingresso di nuovi soci mantenendo però sempre il 51% del capitale”.
Anche il presidente del consiglio di sorveglianza, Pippo Ranci, ha ribadito che A2a Ambiente potrà aprire il capitale a partner di minoranza. “Abbiamo bisogno che apportino capitale per lo sviluppo – ha spiegato – in quanto l’elevato indebitamento frena ogni possibilità di crescita. Invece noi vogliamo crescere in fretta”.
Nel corso dell’audizione, il direttore generale, Renato Ravanelli, ha poi tranquillizzato i lavoratori dell’Amsa che temono ricadute sui posti di lavoro dalla ristrutturazione del comparto. “La società non ha intenzione di avviare un piano di ristrutturazione dei costi. A2a è un gruppo con diecimila dipendenti, operiamo in un mercato molto difficile e anche nell’ambiente ci sono molte difficoltà”, ha detto il manager. A seguito dell’aggregazione in un unico soggetto di tutte le attività ambientali del gruppo, i dipendenti dell’Amsa e alcuni esponenti del consiglio comunale di Milano, uno dei principali azionisti di A2a, temono uno smembramento del ciclo integrato dei rifiuti che porterebbe ad Amsa solo la raccolta e non l’attività più redditizia legata all’inceneritore.