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Rapporto Ispra, due milioni di tonnellate in meno di rifiuti speciali nel 2013

where Roma when Lun, 03/08/2015 who roberto

Lo evidenziano i dati dell’Ispra contenuti nella 14esima edizione del Rapporto rifiuti speciali presentato alla Camera dei deputati

Diminuiscono i rifiuti speciali in Italia, anche a causa della crisi economica: isprarifiutispeciali2015.jpglo dicono i dati dell’Ispra contenuti nella 14esima edizione del Rapporto rifiuti speciali presentato alla Camera dei deputati, nel corso di una conferenza stampa.
Calano tutti i rifiuti per la crisi dell’edilizia - Il calo di produzione sfiora i 2 milioni di tonnellate scendendo, tra il 2012 e il 2013, dell’1,5% e passando da quasi 133,6 milioni di tonnellate a 131,6 milioni di tonnellate. Diminuiscono sia i rifiuti pericolosi (-2,6%, -228 mila tonnellate), che in totale ammontano a quasi 8,7 milioni di tonnellate, sia quelli non pericolosi, che scendono dell’1,4% (-1,7 milioni di tonnellate) soprattutto per effetto dell’ulteriore consistente calo dei rifiuti generati dalle attività di costruzione e demolizione.
Il manifatturiero primo produttore - Rimane il settore manifatturiero, con quasi il 40% del totale (circa 3,4 milioni di tonnellate), il maggior produttore di rifiuti pericolosi, seguito con il 29,4% dalle attività di trattamento rifiuti e di risanamento (circa 2,5 milioni di tonnellate). Nel dettaglio, nell’ambito del comparto manifatturiero, il 45% circa (oltre 1,5 milioni di tonnellate) del quantitativo di rifiuti pericolosi complessivamente prodotti, proviene dai settori della fabbricazione di prodotti chimici (17,6%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (14,2%), della fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (10,7%) e di articoli in gomma ed in materie plastiche (2,6%).
Il primo produttore di rifiuti non pericolosi (39,8% del totale di rifiuti non pericolosi prodotti, quasi 49 milioni di tonnellate) è invece il settore delle attività di costruzione e demolizioni, seguito da quello del trattamento di rifiuti e di risanamento (30,6 milioni di tonnellate) e da quello manifatturiero (30,4 milioni di tonnellate) con percentuali del 25% circa per entrambe. Nel 2013 vengono gestite 129,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, comprensive degli stoccaggi prima dell’avvio ad operazioni di recupero/smaltimento, che riguardano circa 13 milioni di tonnellate. A questi se ne aggiungono oltre 8 milioni di tonnellate derivanti dal trattamento di rifiuti urbani e computati nel ciclo di gestione di quelli urbani.
Gestione prevalente: il recupero di materia - Il recupero di materia, con il 64,7% del totale, pari a oltre 84 milioni di tonnellate, è la forma di gestione prevalente. Seguono le altre operazioni di smaltimento con il 14,5%, e lo smaltimento in discarica con l’8,4%. Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi, la forma prevalente di gestione è rappresentata dal recupero di materia, che interessa 82,2 milioni di tonnellate, pari al 74,9% del totale gestito.
Con i riferimento ai rifiuti pericolosi, invece, la forma di gestione prevalente è rappresentata da altre operazioni di smaltimento, pari al 51,8% del totale gestito.
Calano gli invii all’estero - Trasportati all’estero 3,4 milioni di tonnellate, di cui 2,4 milioni non pericolosi ed un milione di pericolosi, con una diminuzione, rispetto al 2012, del 16,7%. Si tratta per lo più di rifiuti provenienti da impianti di trattamento ed inviati principalmente in Germania. Si esportano maggiormente, tra i rifiuti non pericolosi, quelli prodotti da processi termici, circa 1,3 milioni di tonnellate, mentre tra quelli pericolosi, la quantità maggiore inviata oltre confine proviene dagli impianti di trattamento (574 mila tonnellate). Stabile, invece, la quantità di rifiuti speciali importata: circa 5,7 milioni di tonnellate nel 2013, costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi. I rifiuti pericolosi importati costituiscono una parte residuale (153 mila tonnellate).
Giù la discarica, ma non al Nord - Scendono anche le quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica: il 2013 segna un - 4,4% - circa 500 mila tonnellate - rispetto al 2012. Il totale ammonta a circa 11 milioni di tonnellate, di cui l’89,9% non pericolosi e 10,1% pericolosi. A livello di macroarea geografica è il Centro, a registrare il calo maggiore: 16,4% (-437 mila tonnellate), seguito dal Sud che segna un -16,0%. Al Nord si riscontra, invece, un aumento del 7,1% (da 5,8 milioni di tonnellate del 2012 a 6,2 del 2013). Tra i rifiuti pericolosi smaltiti in discarica - oltre 1 milione di tonnellate (10,1% del totale di cui il 59% smaltito in discariche per rifiuti non pericolosi e il 41% in discariche per rifiuti pericolosi) - quelli contenenti amianto e allocati in discarica sono circa 167 mila tonnellate. Il 90,7% è rappresentato da materiali da costruzione contenenti amianto e il restante 9,3% è costituito da altri rifiuti contenenti amianto.

Un estratto del Rapporto Ispra sui rifiuti speciali lo trovi qui

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Ispra, rifiuti speciali
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