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La nuova iniziativa è rivolta a tutte le imprese che producono oli vegetali esausti come ristoranti, tavole calde, alberghi, industrie alimentari

Le fritture di pesce, le cotolette, le patatine e le altre fritture, da oggi sono sempre più leggere. Grazie al progetto Hove del Gruppo Hera, infatti, la loro preparazione peserà meno sull’ambiente. Come? Trasformando l’olio esausto consumato nelle cucine delle varie attività in biocarburante. A testimoniarlo è uno che di cucine e cibo se ne intende: Valerio Braschi, giovane e ormai famoso chef vincitore della sesta edizione di Masterchef Italia, che ha affiancato Hera per far conoscere il progetto e quanto bene all’ambiente può portare. La nuova iniziativa del Gruppo Hera è rivolta a tutte le imprese che producono oli vegetali esausti (cosiddetti O.V.E.) come risultato delle proprie lavorazioni, in particolare ristoranti, tavole calde, alberghi, industrie alimentari.
 
Dalla raccolta ai serbatoi
La multiutility si occuperà della raccolta degli oli, valorizzandoli integralmente e conferendoli alla bioraffineria Eni di Porto Marghera dove verranno trasformati in biocarburante immesso nel gasolio Eni Diesel+. Questo sarà poi impiegato anche in alcuni dei mezzi operativi del Gruppo Hera. Per andare incontro alle esigenze delle singole imprese, il progetto Hove prevede la possibilità di contenitori specifici, ritiro e trasporto personalizzato e consulenze tecnico-ambientali dedicate.
 
La situazione in Italia
In Italia la produzione media di oli vegetali esausti è di circa 260.000 tonnellate ogni anno, di cui 70.000 provengono dalla ristorazione. Smaltirlo in modo non corretto può produrre danni ambientali: nel terreno inquina le falde acquifere e danneggia la flora, nell’acqua può compromettere gli ecosistemi acquatici, nella rete fognaria può intasare le fognature e ridurre l’efficienza dei depuratori.