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Secondo l’associazione di consumatori, Acea deve comunque restituire 3 milioni di euro agli utenti

È giusto eliminare il costo delle casette dell'acqua dalle bollette di tutti gli utenti di Roma e provincia, in modo che a pagare sia solamente chi realmente usufruisce del servizio ad un costo irrisorio, turisti compresi, ma -  secondo Codici - sarebbe giusto anche che Acea restituisse ai romani i 3 milioni di euro spesi per l'installazione delle strutture in occasione del Giubileo. L’associazione di consumatori approva in pieno la proposta di Giuliano Pacetti, consigliere del M5S, che peraltro recepisce interamente quanto affermato dell’associazione consumatori.
 
Cosa è accaduto - La storia delle "casette dell'acqua" di Roma inizia qualche anno fa, quando Irace e Tomasetti, ex amministratori di Acea, decisero di installare alcuni punti di erogazione. Per finanziare tale servizio venne utilizzata la tariffa del Servizio Idrico Integrato e vennero spesi 3 milioni di euro, prelevati tramite bolletta.
 
Ciò apparve da subito come un'iniziativa lesiva per il consumatore. Ora Codici approva la decisione, accolta anche dai grillini, di non aggiungere un ulteriore onere in bolletta per il pagamento delle casette dell'acqua, ma chiede inoltre “che venga restituito quanto già speso agli utenti”.
 
Per questo l’associazione ha richiesto un incontro al nuovo presidente Acea, Luca Lanzalone, e al consigliere del M5S, Giuliano Pacetti, per “dare un apporto di natura tecnica alla delicata questione”.
 
A tutela degli interessi di tutti i consumatori, Codici presenterà un secondo esposto all'Antitrust, come già accadde nel 2014, per denunciare le pratiche commerciali scorrette.