Sapevatelo: in Italia l’acqua del rubinetto è tra le migliori in Europa
Tuttavia, nel paese si preferisce l’acqua in bottiglia - siamo il secondo mercato al mondo -, con il risultato che in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire. I dati al Festival dell’Acqua
La qualità dell'acqua del rubinetto in Italia è tra le migliori d'Europa, eppure il 62% delle famiglie (dato Censis) preferisce l'acqua in bottiglia, spendendo circa 240 euro l'anno. Ogni italiano, in media, beve 208 litri di acqua in bottiglia in un anno: siamo primi in Europa, dove la media è di 106 litri, e secondi al Mondo dopo il Messico (244 litri). Il tema è stato al centro di un convegno al Festival dell'Acqua, organizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) in corso di svolgimento a Torino.
30 milioni di bottiglie
Ogni giorno in Italia utilizziamo 30 milioni di bottiglie di plastica e 7 di vetro, con il risultato che in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire. "Dietro l'acqua che esce dal rubinetto - evidenzia il vicepresidente di Utilitalia, Alessandro Russo - c'è un lungo lavoro, che parte con la captazione e prosegue con la potabilizzazione, il trasporto, la distribuzione, la fognatura e la depurazione, per restituirla all'ambiente pronta per rientrare in circolo. Un esempio virtuoso di economia circolare, con migliaia di controlli di qualità giornalieri e una filiera che occupa oltre 100mila persone per garantire ai cittadini un'acqua sicura, ecologica ed economica"."Tale condizione sta avendo enormi impatti sui costi dell'energia elettrica che stanno attualmente sostenendo i gestori idrici; il servizio idrico integrato, infatti, è un settore a forte consumo energetico: nel 2019 ha espresso circa l'1,6% del fabbisogno complessivo di energia elettrica a livello nazionale, raggiungendo un livello di consumo di oltre 4,46 TWh. In condizioni ordinarie, sul gettito tariffario complessivo del servizio idrico integrato, che è pari a circa 7,2 miliardi di euro, il costo dell'energia incide per circa il 10% (oltre 700 milioni di euro)"; secondo le stime di Utilitalia, "il costo mediamente sostenuto dal comparto idrico a livello nazionale fino al mese di agosto 2022 farebbe registrare un incremento di oltre il 70% rispetto ai valori medi 2020-2021, con un conseguente impatto in tariffa di ulteriori 500 milioni di euro circa.