La Sinistra presenta pregiudiziale di incostituzionalità a Ddl acqua
Per SI la Camera deve ripristinare il testo originario frutto dell'elaborazione dei risultati referendari
Il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana ha presentato una pregiudiziale di incostituzionalità al disegno di legge n.2212-A, il cosiddetto Ddl acqua sui principi e la gestione pubblica del servizio idrico, così come scaturito dal referendum 2011.
Lo rende noto la deputata di Sinistra Italiana Serena Pellegrino, vicepresidente della commissione Ambiente di Montecitorio.
“Dopo le modifiche peggiorative apportate dal Pd - spiega in una nota - è necessario che l'Aula della Camera ripristini il testo originario frutto dell'elaborazione dei risultati referendari, della legge di iniziativa popolare e del confronto con il Forum italiano dei movimenti per l'acqua. Quello uscito dalla commissione è un provvedimento in contrasto con l'esito del referendum del giugno 2011”.
Il testo all'esame dell'Aula di Montecitorio, prosegue, non prevede una specifica forma di gestione del servizio idrico ed contraddice lo spirito referendario, che chiedeva l'esclusione dei privati dalla gestione del servizio idrico. Insomma, una gestione interamente pubblica dell'acqua, peraltro contestata dai deputati Pd in Commissione. Invece nel nuovo testo - prosegue Pellegrino - sono state soppresse tutte le norme sulla gestione del servizio idrico integrato, considerato come servizio pubblico privo di rilevanza economica, ed è stata cancellata dal testo la disciplina del regime transitorio per l'attuazione della ripubblicizzazione della gestione, e la previsione di un apposito Fondo nazionale per la sua ripubblicizzazione. La legge in discussione se approvata come uscita dalla commissione tradisce il principio di Acqua Bene Comune ed è in contrasto con 26 milioni di italiani”.