Studio, cresce l’occupazione tra le imprese dell’economia circolare
La ricerca, presentata a Ecoforum 2018, è stata realizzata dal Laboratorio manifattura digitale del dipartimento di scienze economiche e aziendali dell'università di Padova
Per il 52% delle imprese che puntano sull'economia circolare l'occupazione è aumentata sia attraverso l'assunzione di nuove figure professionali tecniche sia con l'aggiornamento delle risorse interne. È quanto emerge da una ricerca sull’economia circolare presentata al convegno di apertura della prima giornata dell'Ecoforum 2018 di Legambiente, a Roma.
I dati - frutto di un'indagine sulle "opportunità di business e di innovazione dell'economia circolare e l'industria 4.0", realizzata dal Laboratorio manifattura digitale del dipartimento di scienze economiche e aziendali dell'Università di Padova sulle prime 50 imprese tra le 231 manifatturiere che praticano l'economia circolare - raccontano come tra le principali motivazioni che spingono verso l’economia circolare ci siano ragioni di natura etica e di responsabilità sociale d'impresa (89,6%), legate al mercato (aumento del valore del prodotto offerto, 81,2%); mentre il principale beneficio conseguito è legato al miglioramento della reputazione aziendale (86,6%). Dallo studio emerge che "l'economia circolare offre ampi spazi alle imprese per ripensare il proprio modo di innovare e di competere, attraverso una gestione più efficiente delle risorse, ma anche una maggiore attenzione verso il mercato secondo nuovi modelli di business"; un percorso in cui hanno "un ruolo decisivo le tecnologie nell'ambito di Industria 4.0".
L'identikit dell'imprenditore dell'economia circolare è quello di "un innovatore 'solitario' che crea sviluppo in sinergia con gli enti di ricerca, crea lavoro e nuove professionalità, senza godere di un adeguato sostegno economico, normativo e d'impresa". Le imprese - viene spiegato - "hanno investito soprattutto nelle attività di marketing e commerciali (61,7%) e nelle attività di ricerca e sviluppo e rinnovo del proprio portafoglio prodotti (47,9%). Il 52% delle imprese dichiara che l'occupazione è aumentata a seguito dell'adozione di pratiche di economia circolare, attraverso sia l'assunzione di nuove figure professionali tecniche sia l'aggiornamento delle risorse interne". L'investimento nell'economia circolare è avvenuto "in prevalenza con capitale proprio per l'80% delle imprese, attraverso la collaborazione con fornitori di materiali (57,8%) e università o centri di ricerca pubblici (48,9%)". Le principali difficoltà "non sono di natura tecnologica, quanto legate ad una legislazione inadeguata o contraddittoria (48,9%) oppure connesse al prezzo dei prodotti 'circolari' realizzati (48,9%)".
"L'economia circolare nel nostro Paese è già una realtà in diversi territori grazie al lavoro prezioso di istituzioni, società pubbliche e aziende private virtuose. Ma per far decollare il settore serve rimuovere gli ostacoli non tecnologici ancora presenti nel nostro Paese". Così il presidente di Legambiente Stefano Ciafani.