Studio rivela: il mondo userà sempre più acque reflue per irrigare
La ricerca, guidata dall'università giapponese di Tottori e dall'Istituto per l'Acqua, l'ambiente e la salute (Unu-Inweh), prevede un rapido aumento nell'uso delle acque reflue trattate per l'agricoltura. In calo le riserve d’acqua fresca
Il mondo farà sempre più ricorso alle acque di scarico trattate per contribuire all'irrigazione dei raccolti e per nutrire la popolazione in aumento, mentre le riserve di acqua fresca calano. Lo afferma un gruppo di esperti in uno studio sponsorizzato dall'Onu, pubblicato nel bollettino Agricultural Water Management. La ricerca, guidata dall'università giapponese di Tottori e dall'Istituto per l'Acqua, l'ambiente e la salute (Unu-Inweh), che fa parte dell'Università delle Nazioni Unite, prevede un rapido aumento nell'uso delle acque reflue trattate per l'agricoltura e altri scopi a livello mondiale.
Lo studio non indica volumi, dato che mancano i dati di molte nazioni sulle acque chiare e quelle nere. Dei 181 paesi studiati, solo 55 disponevano di informazioni sulla produzione, il trattamento e il riuso delle acque reflue. “Molti governi e aziende hanno finora sottovalutato il potenziale economico dei vasti quantitativi di acque di scarico” - afferma il direttore dell'Unu-Inweh Zafar Adeel -. Il Nord America produce circa 85 chilometri cubici di acque reflue ogni anno, di cui 61 circa trattate, cioè più o meno la portata delle Cascate del Niagara, e solo il 4% viene riutilizzato.