A Torino anche i nomadi dovranno pagare la tassa rifiuti
L'ha deciso il Consiglio comunale del capoluogo subalpino, che ha approvato un emendamento al bilancio proposto dalla Lega
A Torino anche chi vive nei campi nomadi dovrà pagare la tassa sui rifiuti, al pari di tutti gli altri cittadini. L'ha deciso il Consiglio comunale del capoluogo subalpino, che ha approvato un emendamento al bilancio. Per la prima volta viene introdotta una tariffa per i rifiuti dedicata agli insediamenti rom e sinti. A chi vive nei quattro campi regolari della città – in realtà una minoranza rispetto all'intera popolazione nomade di Torino – sarà chiesto di versare 4,38 euro al metro quadrato, la stessa tariffa che viene applicata ai campeggi, ma ridotta del 30 per cento. Il provvedimento è stato proposto dalla giunta comunale a firma dell'assessore ai Tributi, Gianguido Passoni, ed è stato votato dalla maggioranza di centrosinistra. Non fa altro che accogliere una richiesta che era stata avanzata l'anno scorso dalla Lega Nord, su iniziativa dei consiglieri Fabrizio Ricca e Roberto Carbonero. Si stima che l'introduzione della Tari anche per i campi nomadi, mai prevista prima, riguarderà circa 200 famiglie che vivono in maniera regolare negli insediamenti comunali di via Germagnano, strada dell'Aeroporto, Sangone e via Lega. Soltanto il Comune di Asti aveva recentemente approvato un provvedimento analogo, emettendo le prime cartelle esattoriali per il 2015 sulle baracche dei rom.