Utilitalia: al Sud grave carenza impianti, il Recovery Fund è un’occasione
Lo ha detto Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, intervenendo a Ecomondo. C’è un fabbisogno impiantistico pari a 2 milioni di tonnellate per il rifiuto organico, e di 1,3 milioni di tonnellate per il recupero energetico
Nella gestione dei rifiuti in Italia è centrale la questione della carenza degli impianti di trattamento, rispetto ai quali bisogna muoversi ora per riuscire a centrare i target Ue al 2035. In quest'ottica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un'occasione storica per mettere in campo non solo risorse, ma soprattutto riforme che consentano lo sviluppo dell'intero settore. Lo ha detto Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, intervenendo a Ecomondo al convegno “Impianti e sostenibilità ambientale: Covid 19 - Può nascere una nuova consapevolezza collettiva per una efficiente gestione dei rifiuti?” organizzato da Fise Assoambiente.
“Dalle nostre stime - ha sottolineato Colarullo - per raggiungere gli obiettivi europei al 2035 sul 65% di avvio a riciclo e sullo smaltimento in discarica sotto al 10%, nel Mezzogiorno si registra un fabbisogno impiantistico pari a 2 milioni di tonnellate per quanto riguarda il rifiuto organico, e di 1,3 milioni di tonnellate per quanto riguarda il recupero energetico. Al momento, infatti, l'effettivo riciclo si attesta al 38%, il recupero di energia al 21% e lo smaltimento in discarica addirittura al 41%”.