Agenzie ambientali. Bolzano non vuole adeguarsi agli standard nazionali
La Giunta della Provincia autonoma (la stessa che ha smantellato il Parco Nazionale dello Stelvio e che arranca nella raccolta differenziata dei rifiuti) impugna la legge statale perchè non vuole uniformare i tempi e i costi a quelli delle altre Regioni
La Provincia che ha smantellato il parco nazionale dello Stelvio, la Provincia che non riesce nemmeno a entrare nelle classifiche di chi raggiunge il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti, ebbene la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di impugnare davanti alle Corte Costituzionale la legge italiana sul sistema nazionale della protezione dell'ambiente, la legge n. 132 del 28 giugno 2016, che prevede la “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”. Cioè quella legge che permette di avere in tutta Italia gli stessi tempi e gli stessi costi per le analisi ambientali delle Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente.
"Anche se i contenuti della legge, come la tutela dell'ambiente e del suolo, sono pienamente condivisibili, dobbiamo però rimarcare la nostra competenza in merito", ha sottolineato il governatore Arno Kompatscher.
In altre parole la legge italiana è ottima, però - per la Giunta della Provincia che nella relazione Ispra di dicembre scorso arriva appena al 62,6% di raccolta differenziata dei rifiuti (contro il 68,9% di Benevento, il 66,6% del Medio Campidano in Sardegna, il 69,1% di Macerata nelle Marche e lontanissima dall’81,9% di Treviso), ebbene per la Giunta i sette articoli della legge non rispettano le norme dello Statuto d'autonomia.
In particolare, la legge n. 132 del 28 giugno 2016, che prevede la “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale” a parere dei bolzanini non va bene. L’Agenzia provinciale per l'ambiente, assieme alle altre realtà che costituiscono la rete, ha l’obiettivo “di concorrere - si legge nel documento - al perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, della riduzione del consumo di suolo, della salvaguardia e della promozione della qualità dell'ambiente e della tutela delle risorse naturali e della piena realizzazione del principio secondo il quale chi inquina, paga”.
Secondo quanto rilevato dall’avvocatura provinciale, la legge nazionale introduce, però, “anche con riferimento diretto alla Provincia autonoma di Bolzano, una disciplina che pare essere anche per essa vincolante in materie in cui la stessa ha potestà legislativa ed amministrativa”.
In riferimento, ad esempio, “alla determinazione e alla approvazione delle tariffe delle prestazioni delle Agenzie ambientali, le disposizioni legislative statali “sono incompatibili con la disciplina vigente della Provincia autonome relativa all'approvazione delle proprie tariffe”. Altri articoli della legge ledono l’autonomia organizzativa della Provincia, o imporrebbero di modificare leggi già emanate, o di cambiare la personalità giuridica dell’Agenzia e il suo sistema di finanziamento, e attribuiscono funzioni di vigilanza e polizia amministrativa ad autorità statali quando invece esse competono a quelle provinciali.