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Analisi di Ecco. Il G7 italiano è stata un’occasione persa contro gli impatti del riscaldamento globale

where Roma when Lun, 24/06/2024 who roberto

Secondo il think tank ambientalista non si registra alcun passo avanti significativo su clima e finanza. Ora si punta sulla COP29 di Baku e al G20 in Brasile

Venaria e Stresa sono un’occasioneborgo-egnazia.jpg persa per rafforzare la competitività industriale del G7, soprattutto nei confronti della Cina, e per rispondere agli impatti crescenti del riscaldamento climatico e al fabbisogno reale dei Paesi africani in materia di investimenti e crescita. Lo sostiene Ecco, il think tank italiano per il clima al termine dell’ultimo vertice tra i grandi Paesi in Puglia secondo cui  non si registra alcun passo avanti significativo su clima e finanza. Nello specifico i leader riaffermano il nuovo obiettivo globale di installare 1500 GW di stoccaggi nel settore elettrico, di terminare la produzione di elettricità da carbone entro il 2035 e di terminare i sussidi pubblici alle fonti fossili particolarmente inefficienti entro il 2025. Quest’ultimo obiettivo è in linea con gli obiettivi di riforma di fiscalità ambientale del Governo come parte del capitolo del RepowerEU del Pnrr. La prossima legge di bilancio sarà, dunque, il primo banco di prova. Riconfermato, inoltre, il sostegno pubblico al gas in circostanze eccezionali per terminare la dipendenza energetica dalla Russia.
 
Mancano i tempi dell’addio ai fossili
“È positivo che i leader del G7 abbiano riaffermato il ruolo guida della COP28 e la necessità di un’uscita graduale dai combustibili fossili, partendo dalla riduzione della loro domanda – dice Luca Bergamaschi, direttore e co-fondatore di Ecco . Di fatto, i leader europei di Italia, Francia, Germania e Commissione Europea riaffermano e rilanciano le priorità chiave del Green Deal, tra cui le energie rinnovabili, lo stoccaggio, le reti e l'efficienza energetica. Quello che manca sono tempistiche e politiche precise al 2030 e al 2050, per accompagnare l’uscita ordinata dalle fossili, partendo dal gas nel settore elettrico e dallo stop a nuove concessioni sul territorio nazionale. Questo sarà uno dei primi impegni del prossimo Governo britannico, se il laburista Keir Starmer sarà eletto Primo ministro alle elezioni del 4 luglio. Sarebbe la prima volta per un paese G7 ed è esattamente la leadership concreta di cui persone e imprese hanno bisogno per pianificare la transizione e che fatichiamo a vedere qui”.
 
Il gas in Africa non è la scelta migliore
Per Federico Tassan-Viol, analista senior di Ecco: “Il gas rimane protagonista nei Paesi G7 nonostante gli scenari di decarbonizzazione mostrino che Italia ed Europa non hanno bisogno di nuove infrastrutture e produzione di gas per la loro sicurezza energetica. Nonostante la retorica sulla partnership paritaria con l'Africa del piano Mattei, il sostegno pubblico a nuovi progetti fossili in Africa mina la capacità di raggiungere questo obiettivo e la credibilità dell’Italia. Non ci sono prove che il gas in Africa sia la soluzione migliore per rispondere alle esigenze dei Paesi africani. Al contrario, investimenti fossili in Africa creano meno posti di lavoro delle energie rinnovabili e hanno un impatto negativo sui bilanci pubblici, risultando un fattore trainante del peggioramento della crisi del debito dei Paesi africani”.
Anche sul lato della finanza per sviluppo e clima, tema centrale della COP29 di Baku di quest’anno, non si registra alcun progresso significativo, ma c’è anche qualche segnale positivo. Eleonora Cogo, esperta senior riforme finanza internazionale di Ecco, il think tank italiano per il clima, rileva che: “In vista di un nuovo obiettivo di finanza per il clima da definire alla COP29, è positivo che i leader del G7 dichiarino di voler prendere la guida. I ministri delle Finanze hanno ora il mandato e il compito di sbloccare le migliaia di miliardi necessari per raggiungere gli obiettivi di Parigi. Le migliori leve sono le riforme delle banche multilaterali di sviluppo, i finanziamenti pubblici agevolati, compreso un aumento in termini reali di IDA21 come richiesto da Banca Mondiale e Paesi africani, e nuove forme di tassazione internazionale. La cooperazione con il Brasile per fare passi avanti nel G20 sarà fondamentale”.
 
Il documento finale del G7 di Borgo Egnazia https://www.g7italy.it/wp-content/up...
 
La nuova pubblicazione “L’Italia e la crisi del debito: quali implicazioni per il partenariato con l’Africa?” https://eccoclimate.org/it/litalia-e...

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