Il cammino difficile. Agici dice: a rischio gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Italia
Un nuovo sistema di monitoraggio sugli obiettivi Pniec. L'evento “Obiettivi Pniec al 2030: una sfida di tutti per il bene del Paese” e la ricerca condotta dal gruppo di lavoro "Monitor Pniec". Non saranno raggiunti gli obiettivi Ue sul clima per quanto riguarda le emissioni e l'efficienza energetica: solo rispetto alle rinnovabili l'Italia si trova ora in linea con gli obiettivi europei
Il raggiungimento dei target climatici ed energetici al 2030 per l’Italia è a rischio, soprattutto per quanto riguarda le emissioni e l’efficienza energetica. È quanto illustrato dal gruppo di lavoro Monitor Pniec di Agici nel corso dell’evento “Obiettivi Pniec al 2030: una sfida di tutti per il bene del Paese” che si è tenuto a Roma nella sede del Gse.
Il monitor
In questa occasione è stata illustrata l’analisi che il Monitor Pniec ha condotto sul piano nazionale integrato energia e clima alla luce dell’ultimo aggiornamento del testo che, in seguito al lungo percorso di revisione e consultazione a cui il gruppo di lavoro stesso ha preso parte, ha portato a una riformulazione degli obiettivi individuati inizialmente. Come fa notare il Monitor Pniec di Agici, l’ultima revisione del documento, che indica la strategia per la politica energetica e climatica nazionale al 2030, ha visto una modifica nelle ambizioni iniziali per quanto riguarda le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e le emissioni.
Obiettivi al ribasso
Per quanto riguarda le rinnovabili, sono stati rivisti al ribasso i target di penetrazione fonti elettriche rinnovabili sui consumi finali lordi di energia per i settori elettrico (da 65% a 63%) e termico (da 36,7% a 36%), mentre si prevede un aumento della quota rinnovabile nei trasporti (da 30,7% a 34%) e della quota di idrogeno verde nei consumi industriali (da 42% a 54%). Complessivamente, la revisione dei target settoriali comporta la riduzione della quota fonti elettriche rinnovabili sui consumi finali totali di energia al 2030, che passa da 40,5% a 39,4%, pur rimanendo superiore all’obiettivo Ue (38,7%).
Al contrario, le proiezioni tracciate dal Pniec su efficienza energetica ed emissioni climalteranti risultano non allineate agli obiettivi europei. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, si stima di raggiungere dei livelli di consumi energetici primari e finali superiori rispetto ai target 2030, mentre con riferimento alle emissioni, l’Italia non tiene il ritmo sia sui target di riduzione per i settori non-ets ricadenti nella effort sharing regulation, sia sugli assorbimenti di CO2.
Altri Paesi in crisi
Estendendo l’analisi a livello europeo, emerge come anche gli altri Paesi stiano incontrando diverse criticità. La dimensione dell’efficienza energetica risulta comunemente la più critica: ad eccezione della sola Francia, lo sforzo a politiche correnti dell’Italia, insieme a Germania, Spagna e Paesi Bassi risulta insufficiente per conseguire i rispettivi obiettivi nazionali di riduzione dei consumi primari e finali al 2030. Per quanto riguarda le fonti elettriche rinnovabili, Italia e Spagna sono le uniche che prevedono di traguardare gli obiettivi nazionali mentre sulle emissioni dei settori esr, solo Francia e Spagna centreranno i rispettivi target.
Gli indicatori
“Le evidenze illustrate dal Monitor Pniec mostrano come la strada verso la decarbonizzazione sia lunga e tortuosa, segnata da numerosi ostacoli: dalle forti opposizioni locali alle rinnovabili alla poca chiarezza del quadro legislativo e l’inefficienza dei processi autorizzativi”, ha commentato Marco Carta, amministratore delegato di Agici. “Per questo motivo, è fondamentale che, nella strategia nazionale, all’individuazione dei target segua un rigoroso ed efficace processo di raggiungimento di questi ultimi. Attraverso il nostro sistema di monitoraggio, vogliamo dare il nostro contributo per formulare proposte concrete sulla base di una valutazione costante degli avanzamenti di questo percorso fondamentale per il Paese”.