Animalìe. L’Efsa: 3 insetticidi neonicotinoidi sono pericolosi per le api
L’autorità sulla sicurezza alimentare conferma l’allarme su alcuni prodotti agricoli. Per Greenpeace ci vuole subito un bando permanente
Un rapporto pubblicato dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) conferma la pericolosità per le api di tre insetticidi neonicotinoidi largamente utilizzati.
Sulla base di una revisione di oltre 700 studi su imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, l'agenzia Efsa, che ha sede a Parma, ha confermato che queste sostanze chimiche comportano rischi elevati per le api e che le restrizioni imposte dall'Ue nel 2013 non sono sufficienti per controllare tali rischi.
La revisione delle evidenze scientifiche è stata possibile proprio grazie a queste restrizioni parziali in Ue, introdotte nel 2013, sull'uso dei tre insetticidi neonicotinoidi in agricoltura. La pubblicazione arriva dopo altre cinque relazioni dell'Efsa, nel 2015 e nel 2016, che evidenziano costantemente i pericoli che queste sostanze rappresentano per api mellifere e api selvatiche.
Nel marzo del 2017, la Commissione europea ha proposto un bando permanente ai tre neonicotinoidi, con l'eccezione del loro utilizzo nel chiuso delle serre. I Paesi membri voteranno questa misura il 22 marzo, dopo che lo scorso dicembre il voto era stato rimandato, appunto per attendere la pubblicazione del rapporto dell'Efsa.
"Le prove sono schiaccianti. I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api, le coltivazioni e le piante che da esse vengono impollinate", dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace. Oltre a imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, Greenpeace chiede anche il divieto per altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso in Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone.