Animalìe. I macachi di Parma. Il Consiglio di Stato sospende gli esperimenti, la Lav esulta
Il Consiglio di Stato sospende per la seconda volta l'esperimento Light Up sui macachi, in attesa di nuovi approfondimenti "scientifici e motivati". Delusi i ricercatori
Il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar del maggio scorso, ha dato nuovamente ragione alla Lav Lega Antivivisezionista ordinando una seconda sospensione - dopo quella del gennaio scorso - dell’esperimento Light Up sui macachi dell’Università di Torino in corso presso l’Università di Parma.
Alla luce delle evidenze emerse durante l’intero iter legale, il supremo organo della giustizia amministrativa ha disposto che gli esperimenti vengano immediatamente interrotti, richiedendo un dovuto “approfondimento scientifico analitico e motivato” da parte di un ente terzo che dovrà confrontarsi con le parti: una grande novità rispetto al passato e quello che Lav chiede da sempre perché, commenta l’associazione, “non è più possibile accettare che la ricerca non risponda alle leggi e che il ministero della Salute dia autorizzazioni-fotocopia senza verifiche preventive”.
Protestano gli scienziati
"Light Up è un importante progetto di ricerca internazionale e i ricercatori coinvolti hanno sempre operato e operano nel pieno rispetto del quadro normativo ed etico nazionale e internazionale. Le prove richieste dal Consiglio di Stato sono già state presentate a tutti gli organi competenti durante l'iter per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie alla selezione e al finanziamento del progetto", avevano scritto tempo fa il rettore dell'università di Parma Paolo Andrei e il prorettore Roberto Fornari. "Il progetto LightUp è stato approvato nei suoi aspetti scientifici ed etici dallo European research council, dai Comitati etici e dagli Organismi preposti al benessere animale (Opba) delle università di Torino e di Parma, oltre che dal ministero della Salute. Tutti questi organismi indipendenti hanno riconosciuto il valore del progetto e l’impossibilità di perseguirne gli obiettivi di conoscenza e intervento clinico senza una preventiva sperimentazione animale oltre agli studi (non invasivi) su soggetti umani".
Il parere della Lav
Secondo l’associazione animalista, è “estremamente significativo è anche il fatto che il Consiglio di Stato ritenga l’urgenza, circa la possibilità che uno slittamento dei termini del progetto di ricerca possa far perdere alle Università parte del finanziamento europeo di ben due milioni di euro, recessiva rispetto alla cecità provocata in sei esseri senzienti, con indubbia sofferenza (e con la successiva, certa destinazione all’abbattimento)”.
Nell’annunciare questa storica vittoria e in attesa dei prossimi sviluppi, LAV fa notare le indebite pressioni mediatiche pervenute nelle ore immediatamente precedenti la pronuncia giudiziaria, da parte del fronte pro sperimentazione animale: “Scandaloso il tentativo della senatrice Cattaneo, di influenzare, nelle ore precedenti la sentenza del Consiglio di Stato, la decisione della Commissione giudicante”.