Le armi chimiche siriane a Gioia Tauro: i retroscena dei controlli italiani
Centraline di monitoraggio, analisi delle acque, diretta streaming fra le cautele organizzate da Ispra, Arpa Calabria, Prefettura e Capitaneria
Si sono concluse a Gioia Tauro nella serata del 2 luglio, in anticipo rispetto al programma, le operazioni di trasbordo dei container di sostanze chimiche provenienti dalla Siria.
Dopo circa 12 ore dall’arrivo del cargo danese Ark Futura nell’area portuale di Gioia Tauro, infatti, si è concluso il trasbordo degli agenti chimici siriani sulla Cape Ray. La nave statunitense è subito ripartita per le acque internazionali dove completerà, in 60 giorni circa, le operazioni a ciclo chiuso di neutralizzazione delle sostanze chimiche pericolose.
Il Ministero dell’ambiente, l’Ispra e l’Arpa Calabria sono stati coinvolti sin dalle fasi iniziali della procedura per la definizione delle condizioni necessarie alla sicurezza ambientale dell’operazione. L’Ispra, in particolare, ha contribuito alla definizione dei criteri per la scelta, da parte del Governo italiano, del porto nazionale più idoneo allo svolgimento del trasbordo e ha, successivamente, proseguito il suo impegno con la partecipazione alle riunioni di impostazione e perfezionamento delle pianificazioni già in atto nell’area portuale. In seguito, l’Istituto ha proseguito la collaborazione tecnico-scientifica, interfacciandosi con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, incaricato della stesura dei documenti tecnici di pianificazione per la gestione di eventuali emergenze ambientali connesse alle operazioni, mettendo a disposizione le competenze ed esperienze maturate nell’ambito della sicurezza industriale, della gestione delle sostanze pericolose e delle emergenze ambientali in mare.
Poi sono stati monitorati in via continuativa, tramite diretta streaming e un sopralluogo nel porto, le operazioni di trasbordo fino alla loro ultimazione. D’intesa con la Prefettura sono state messe due centraline di monitoraggio della qualità dell’aria presso i centri urbani più vicini all’area portuale, Gioia Tauro e San Ferdinando, e sono stati condotti con la Capitaneria di porto i campionamenti delle acque nello specchio di mare antistante.