Arte ecologica: alla Triennale di Milano i progetti per una città più pulita (e senza mozziconi)
Quattro scuole internazionali, oltre 120 progetti, 12 finalisti e 6 giurati per decretare i vincitori della quarta edizione del contest promosso da JTI
SI è conclusa la mostra dei progetti finalisti della quarta edizione di JTI Clean City Lab, contest internazionale di design ideato e realizzato da JTI (Japan Tobacco International la casa produttrice delle sigarette Camel) in collaborazione con Future Concept Lab, con il Patronato della Regione Lombardia e il Patrocinio del Comune di Milano.
Cento studenti di quattro prestigiose scuole internazionali di design - Politecnico di Milano, Chelsea College of Arts University of the Arts London, IED Barcellona (I+ED Lab) e HEAD di Ginevra - si sono cimentati nell'ideazione e nello sviluppo di progetti di comunicazione finalizzati ad aumentare la consapevolezza dei fumatori sull'impatto delle loro abitudini sull'ambiente, per modificarne i comportamenti e ridurre la dispersione dei mozziconi in città.
I giovani creativi hanno lavorato da dicembre a marzo per presentare a una giuria di esperti composta da esponenti del mondo dei media, della comunicazione e dell'arte i loro concept di strumenti e campagne di comunicazione. I dodici progetti in mostra sono stati selezionati da Marco Magnifico (vicepresidente esecutivo del Fondo Ambiente Italiano), Carlo Montanaro (direttore di Style e Dove) e Cristina Paciello (direttrice marketing del Teatro alla Scala). Rappresentano la continuità con le precedenti edizioni la presenza in giuria di PierCarlo Alessiani (presidente e amministratore delegato di JTI Italia) e Francesco Morace (presidente di Future Concept Lab).
Tra le numerose e innovative campagne di comunicazione presentate, si è aggiudicato il primo premio, epicmoment, progetto sviluppato da un gruppo di studenti del Politecnico di Milano: Mattia Geraci, Matteo Palmieri, Francesco Paleari e Gaia Satta. epicmoment ha convinto all'unanimità la giuria "per la capacità di trasformare un obbligo (cercare un contenitore adeguato per il mozzicone) in un momento epico, felice e conviviale. La possibilità di una declinazione sul web rappresenta una bella opportunità di far circolare un virale on-line, attraverso un messaggio virtuoso e coinvolgente".
Secondo classificato This is not a small problem di Joana Pereira e Anibal Tapias, studenti di IED Barcelona (I+ED Lab) "per la potenza comunicativa del messaggio, chiaro e diretto"; mentre il terzo premio va a Listen to your butt di Billy Osborne della Chelsea College of Arts - University of the Arts London "per l'originalità poetica ed emozionale del messaggio".
Due le menzioni speciali: I was a cigarette butt di Alejandra Chinolla, Amparo Cativiela, Belén Páliz e Claudia Guevara (IED Barcelona), e 2-10 di Matt Ashmore (Chelsea College of Arts London). "Siamo orgogliosi dell'evoluzione del contest ed entusiasti dei progetti presentati quest'anno - afferma PierCarlo Alessiani. - Le edizioni precedenti ci hanno regalato progetti innovativi e di grande impatto, in grado di esprimere gli ideali di sostenibilità di JTI. Ci siamo resi conto, però, che i posacenere tascabili o fissi non bastano: è necessario stimolare tra i cittadini una riflessione sull'impatto dei loro comportamenti sull'ambiente urbano. Quest'anno, grazie anche all'esperienza degli anni passati, abbiamo spostato l'attenzione sulla comunicazione e la promozione di comportamenti virtuosi, coinvolgendo gli studenti in questa ricerca".
I vincitori, insieme agli altri progetti finalisti, sono stati esposti alla Triennale di Milano con una mostra a cura dallo studio Vicente Garcia Jimenez & Cinzia Cumini.