La battaglia dei grassi. Il consorzio RenOils presenta il programma
Monitorare il riciclo, sensibilizzare consumatori e amministrazioni locali, salvaguardare l'ambiente sono tre degli obiettivi dal presidente Ennio Fano
RenOils, consorzio nazionale di raccolta e recupero oli e grassi vegetali e animali usati, ha iniziato in Lombardia un giro di presentazione dei suoi programmi ed obiettivi. Seguiranno infatti incontri a Bologna, Roma, Bari, per dare la possibilità a più imprenditori possibile di conoscere questa nuova realtà.
"Gravare di meno nei bilanci delle aziende associate ma soprattutto reinvestire, attraverso programmi condivisi con i soci, le risorse del contributo ambientale in azioni finalizzate a monitorare il sistema del riciclo, sensibilizzare opinione pubblica e amministrazioni locali a favorire e agevolare comportamenti virtuosi che contribuiscano a salvaguardare l'ambiente" sono gli obiettivi principali indicati dal presidente di RenOils, Ennio Fano, attraverso la realizzazione di progetti di comunicazione e reti di convenzioni con le istituzioni.
RenOils è stato creato da alcuni imprenditori del settore che hanno deciso di affiancare il precedente e storico consorzio obbligatorio Conoe, operante in regime di monopolio, con una nuova realtà più snella e vicina ai suoi associati, in coerenza che le nuove disposizioni normative.
Costituito nell'ottobre 2016, e subito operativo, ha ottenuto il decreto di riconoscimento del ministero dell'Ambiente il 6 aprile scorso. Il nuovo consorzio aggrega 254 associazioni e imprese della filiera degli oli e dei grassi vegetali e animali, a partire dai produttori del prodotto per uso alimentare fino ai riciclatori e i recuperatori del rifiuto.
Ne sono fondatori Assitol (Associazione italiana dell'industria olearia), Aroe (Associazione nazionale italiana delle aziende di recupero oli e grassi vegetali e animali esausti), AssimpreseItalia Nazionale, Assograssi e Papa srl. Sono considerati produttori: il settore della ristorazione (ristoranti, bar, alberghi), le attività commerciali e industriali (friggitorie, laboratori di rosticcerie, ristorazione industriale) e i consumi domestici nelle abitazioni, anche se per i cittadini non esiste l'obbligo di raccolta dell'olio esausto vegetale.