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Botta&risposta. Federchimica-Agrofarma replica al report di Legambiente

where Milano when Lun, 15/06/2020 who roberto

I produttori di fitofarmaci rispondono al rapporto “H?O - la chimica che inquina l'acqua”

I lettori di e-gazette ricorderanno la federchimica.jpgnotizia sul rapporto “H2O - la chimica che inquina l'acqua” presentato dalla Legambiente. Ne avevamo riportato la notizia qui: https://www.e-gazette.it/sezione/ecologia/fiumi-studio-legambiente-60-acqua-inquinata-chimica
 
L’Agrofarma (Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica) replica alla Legambiente. Ecco qualche breve stralcio del lungo documento degli industriali.
La posizione dell’industria chimica
“Non si tratta di ‘estirpare’ un mezzo tecnico assolutamente indispensabile per proteggere le colture, ma di assicurarne il corretto impiego per ottenere un'adeguata protezione delle coltivazioni e, al tempo stesso, tutelare i consumatori, gli operatori e l'ambiente. Questo avviene sia con l'innovazione, che ricerca classi chimiche con profili tossicologici ed ambientali sempre più favorevoli, sia attraverso un impiego sempre più mirato”. "Il comparto degli agrofarmaci offre un contributo sostanziale alla filiera agroalimentare, per garantire la tutela della sicurezza alimentare e della salute dei consumatori e rispondere alla crescente domanda di prodotti. Non si può pensare a un'agricoltura sostenibile senza protezione fitosanitaria per le colture, a meno che non si voglia mettere a repentaglio la sostenibilità di tutto il comparto agroalimentare italiano", afferma Alberto Ancora, presidente di Federchimica-Agrofarma.
 
Esami rigorosi
“Il processo registrativo europeo è il più stringente al mondo e garantisce un'accurata valutazione dei possibili rischi per l'uomo e per l'ambiente (comprese dunque le acque) di tutti gli agrofarmaci immessi sul mercato, così come riconosciuto dall'intera comunità scientifica e istituzionale”, afferma l’associazione industriale.
 
Sicurezza alimentare
Aggiunge l’Agrofarma: “La relazione annuale sui residui dei fitofarmaci in Europa pubblicato dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) conferma gli alti livelli raggiunti in tema di sicurezza alimentare: l'Italia è il terzo Paese per numero di campioni analizzati e ha un tasso di regolarità del 98,2%, migliore della media UE (95,5%). I risultati EFSA sono confermati da quanto pubblicato dal Ministero della Salute nell'ultimo "Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti" (relativo al 2017), con il 99,1% di prodotti agroalimentari con residui inferiori ai limiti di legge”.
 
 

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federchimica
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