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In breve. L’alito dei delfini, Anac assolve Sogin e altre notizie

where Milano when Lun, 18/11/2024 who roberto

L’allarme dell’industria del riscaldamento sulle nuove normative. Tuttovannia: la viceministra esprime congratulazioni al nuovo comandante dei carabinieri. Si smantellano i generatori di vapore della centrale atomica di Latina

Anac e Sogin
Sogin comunica che il consiglio delfini-pxhere.jpgdell’Autorità nazionale anticorruzione, con delibera n. 463 del 16 ottobre 2024, ha disposto l’archiviazione del procedimento sanzionatorio avviato in data 21 dicembre 2023 nei confronti di Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin, per: “riscontrata assenza dei presupposti di fatto e di diritto per la comminazione della sanzione amministrativa pecuniaria”.  Il procedimento era nato da un esposto presentato da un ex dirigente, licenziato per giusta causa, che accusava l’attuale amministratore delegato della società di aver adottato decisioni ritorsive nei suoi confronti. La delibera, previo oscuramento dei dati relativi all’identità del segnalante e del segnalato, è stata pubblicata sul sito istituzionale dell’Anac. Dice la Sogin: “Questo provvedimento conferma la correttezza dell’operato della società e del suo vertice e ristabilisce un principio di verità, rilevando l’integrale infondatezza di quanto era stato segnalato all’Anac che, peraltro, era divenuto oggetto anche di speculazione a mezzo stampa, con conseguente danno per la società e per lo stesso amministratore delegato”.
 
L’allarme dell’industria del riscaldamento
Il contesto attuale, caratterizzato da incertezza normativa e legislativa - dall'introduzione delle nuove direttive europee come Case Green all’avvio della nuova legislatura europea e del nuovo Clean Industrial Deal, fino all’imminente manovra finanziaria che prevede un riordino delle detrazioni fiscali - comporta la necessità, per i principali player del comparto del riscaldamento di fare chiarezza e mostrare unità. Nella sede milanese di Vaillant Group Italia, l'ad Gherardo Magri ha riunito i presidenti Giuseppe Lorubio e Maurizio Marchesini, rispettivamente a capo delle associazioni Assotermica e Assoclima - federate Confindustria - con l’obiettivo di inviare un segnale forte ai decisori politici. I tre dirigenti hanno offerto un contributo al dibattito legislativo, con l’ambizione di favorire l’elaborazione di politiche che tengano maggiormente conto delle esigenze del mercato e dei cittadini. “Oggi rappresentiamo un’industria nazionale seconda a nessuno in Europa e nel mondo. Al decisore politico chiediamo di partire da questa consapevolezza, che è anche una responsabilità comune”, così Lorubio di Assotermica. “L’industria ha tutto l’interesse a cavalcare la transizione energetica, ma deve poterlo fare in uno scenario in cui vi siano meno annunci di piani strategici mirabolanti e maggiore stabilità. La direttiva Case Green e le linee guida condivise dalla Commissione Europea stabiliscono l'obbligo di cancellare dal 2025 gli incentivi all’installazione di nuove caldaie alimentate da combustibili fossili, a meno che non siano parte di sistemi ibridi. Tuttavia, considerando che la caldaia rimane l’unica tecnologia capace di soddisfare in Italia i requisiti di risparmio energetico stabiliti dall’Europa, il suo ruolo continuerà a essere rilevante ancora a lungo. Ai decision maker chiediamo di sostenere e incentivare un approccio multitecnologico e multienergetico”.
 
Tuttovannia. “Congratulazioni al nuovo comandante generale”
“Congratulazioni al nuovo comandante generale dell’arma dei carabinieri Salvatore Luongo. Certa che, sotto la sua guida, l’arma continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nella protezione della sicurezza pubblica rafforzando, allo stesso tempo, l’impegno a tutela dell’ambiente. Un doveroso ringraziamento va anche al comandante generale uscente, Teo Luzi, per l’impegno e la dedizione dimostrati durante il suo mandato”.
Così la viceministra all’Ambiente Vannia Gava.
 
Smantellare la centrale atomica di Latina
Sogin ha aperto, nella centrale nucleare di Latina, il cantiere dove verranno svolte le attività di smantellamento dei sei generatori di vapore, i caratteristici cilindri rossi posizionati all’esterno dell’edificio reattore, che durante l’esercizio permettevano di trasferire il calore dall’anidride carbonica all’acqua, producendo così il vapore necessario ad attivare le turbine e a produrre energia elettrica. Si tratta di un’attività particolarmente complessa perché riguarda componenti posizionati in quota di elevate dimensioni: ogni boiler è alto 24 metri con un diametro di 6, per un peso complessivo di 3.700 tonnellate. Attualmente sono in corso i lavori di realizzazione delle strutture di confinamento che consentiranno di isolare e mantenere in sicurezza, per tutta la durata delle operazioni, le aree interessate dalle attività di taglio dei boilers e di movimentazione dei materiali, rispetto all’ambiente esterno. Il progetto prevede il successivo sezionamento di ciascun boiler in nove parti cilindriche, del peso ciascuna di circa 90 tonnellate, procedendo progressivamente dall’alto verso il basso. La tecnica adottata sarà il taglio con filo diamantato, che consente contemporaneamente di sezionare anche i componenti interni al generatore di vapore (tiranti, distanziatori, mensole, lamiere, ecc.).
 
Microplastiche nell'alito dei delfini
Per conquistare titoli accademici, scienziati cercano microplastiche in ogni dove, e ovviamente in ogni dove trovano polimeri definiti microplastiche. Ora “microplastiche” sono state trovate nell’alito dei delfini. Lo afferma uno studio sui delfini pubblicato sulla rivista ad accesso libero Plos One, condotto da Miranda Dziobak e colleghi del College of Charleston in South Carolina, Usa. Gli scienziati hanno raccolto campioni di aria espirata da 5 delfini tursiopi della Baia di Sarasota in Florida e da 6 delfini tursiopi della Baia di Barataria in Louisiana. L'analisi ha mostrato che tutti gli 11 delfini avevano almeno una sospetta particella di microplastica nel loro respiro, e un esame più approfondito delle microplastiche espirate ha indicato che si trattava sia di fibre sia di frammenti, che includevano diversi tipi di polimeri plastici tra cui polietilene tereftalato (Pet), poliestere, poliammide, polibutilene tereftalato e polimetilmetacrilato (Pmma). Per accertare che queste microplastiche si trovavano nel respiro dei delfini e non nell'aria circostante, i ricercatori hanno prelevato anche campioni di quest'ultima confrontandola con quella espirata dagli animali.

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