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In breve. I rifiuti dell’edilizia, l’emendamento antinimby e altre notizie

where Milano when Lun, 15/07/2024 who roberto

Cinghiali e peste suina, in Toscana misure per il controllo e il contenimento. Una “cazzata” riattivare la centrale atomica del Garigliano

Cinghiali toscani
La Regione Toscana si mobilita toscana-cinghiali.jpgin risposta al grido di allarme degli agricoltori toscani, che nei giorni scorsi erano tornati a sollevare il problema delle coltivazioni attaccate dai cinghiali. La Toscana un piano straordinario di prelievo già ce l’aveva, adottato nel 2022 per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina, aggiornato nel dicembre scorso. I cinghiali sono un vettore della malattia. “Con la delibera approvata nella seduta di giunta introduciamo alcune novità - spiegano il presidente della Toscana Eugenio Giani e la vicepresidente, con delega all’agricoltura, Stefania Saccardi –. La prima e più importante riguarda un primo stanziamento di 20mila euro destinato all’acquisto di celle frigorifere e allestimento di centri di raccolta della selvaggina, senza di cui abbattere i cinghiali risulta complicato se non impossibile”. “Si tratta di un contributo destinato agli ambiti territoriali di caccia – proseguono Giani e Saccardi – e di questi primi ventimila euro quindicimila saranno indirizzati agli Atc che hanno uno o più comuni in zone di restrizione 2 e 1, collegate al rischio di peste suina, e cinquemila agli Atc confinanti”. Allo stato attuale saranno pertanto indirizzati alle province di Massa Carrara e Lucca. Una seconda novità riguarda la possibilità, per le imprese agricole, di poter usare dipendenti cacciatori per l’abbattimento dei cinghiali nei terreni di proprietà: su delega e autorizzazione della polizia provinciale e in aree interessate dalla peste suina e non vocate, come le aree agricole. C’è anche un richiamo, nel testo licenziato dalla giunta, alle polizie provinciali, che devono rispondere alle richieste di intervento entro ventiquattro ore.
 
Rifiuti da demolizione
“È necessario e urgente riaprire il tavolo di confronto con il ministero dell’Ambiente per una rapida soluzione delle criticità ancora presenti nel testo del nuovo regolamento sull’End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione”. È questo il messaggio emerso nel corso dell’evento “Il nuovo regolamento di End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione - Nuove sfide per il settore degli aggregati riciclati”, promosso da Assoambiente (l’associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche) e da Anpar (l’Associazione nazionale produttori di aggregati riciclati) a Bedizzole (Brescia) presso l’impianto di gestione rifiuti da costruzione e demolizione di Prandelli Santo Srl. L’incontro, organizzato nell’ambito della quinta tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road – Il viaggio per la sostenibilità”, ha visto ampia partecipazione di operatori e rappresentanti di tutta la filiera dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli interventi di esponenti delle istituzioni, del mondo accademico, oltre ad esperti del settore. “Nel nuovo regolamento persistono alcune criticità che dovranno essere affrontate e risolte grazie al confronto tra le imprese dell’economia circolare e il ministero dell’Ambiente durante i 24 mesi previsti per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’applicazione del nuovo decreto. Auspichiamo che ciò possa avvenire attraverso un reale e continuo dialogo nel quale ciascuna delle parti possa sostenere e motivare le posizioni”, ha spiegato Giorgio Bressi - direttore di Anpar e vicepresidente di Euric Construction and Demolition Branch.
 
Nucleare e cavolate
L’ex sindaca di Formia (Latina), Paola Villa, insieme con l’associazione Big Brother ha condotto una visita nella centrale atomica dismessa del Garigliano. Ha osservato l’avviamento dei lavori “per il secondo deposito, il D2, di materiale nucleare presso la centrale nucleare del Garigliano. Il D2, con un volume di circa 38.000mq, arriverà a contenere 1800mq di rifiuti nucleari, tutti provenienti dallo smantellamento della centrale del Garigliano e resteranno in loco fino a quando non saranno individuati siti di stoccaggio di materiale nucleare nazionali”, ha scritto in un comunicato. “Attualmente in centrale lavorano 56 persone, occupa un’area di 140 ettari, chi è responsabile del suo smantellamento la vede alla fine del processo come un sito dove impiantare fotovoltaico e un museo di ingegneria nucleare e archeologia industriale. La famosa “palla bianca” progettata dall’ingegnere Morandi, è considerata un unicum nell’architettura industriale. Assolutamente esclusa la possibilità di una riapertura come follemente proposto lo scorso marzo dal senatore Claudio Fazzone, addirittura depositando una proposta di legge in senato. Questa proposta, che non ha alcuna fondatezza di fattibilità, è stata definita una vera ca@@ata da chi è in centrale e ci lavora”, ha scritto Villa.
 
L'emendamento contro i no-ponte
Via libera delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera a un emendamento presentato dalla Lega al disegno di legge Sicurezza che prevede un'aggravante per cui "se la violenza o minaccia" a un pubblico ufficiale "è commessa al fine di impedire la realizzazione di un'opera pubblica o di una infrastruttura strategica la pena è aumentata". La proposta è stata sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza ed è passata con una riformulazione che in parte ne mitiga gli effetti. Nella versione iniziale, il testo prevedeva che la pena fosse aumentata fino a due terzi. Nella versione riformulata si prevede l'aumento fino a un terzo che può essere bilanciato dalle circostanze attenuanti.

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cinghiali