La Camera dà il via libera all’utilizzo dei combustibili secondari nei cementifici
Soddisfatto il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Marco Flavio Cirillo: “Utilizzare i Css significa risparmiare materie prime e ridurre la quantità di rifiuti”
Sì dell’Aula della Camera, la scorsa settimana, alla mozione di maggioranza sull’utilizzo di alcune tipologie di combustibili solidi secondari nei forni dei cementifici. Respinti invece i testi dell’opposizione.
In base al testo approvato, il governo viene tra l’altro impegnato "ad effettuare un’approfondita comparazione in merito alle condizioni tecnologiche ed operative che disciplinano l’impiego del combustibile solido secondario in altri Paesi europei; ad avviare approfondimenti tecnici multidisciplinari per verificare se e a quali condizioni l’utilizzo del combustibile solido secondario nei cementifici non determina rischi per la salute e per l’ambiente, con particolare riferimento alle effettive emissioni di sostanze inquinanti derivanti dall’uso dei rifiuti come combustibili, che tengano conto non solo del funzionamento degli impianti a regime e in condizioni di massima sicurezza, ma anche dei possibili rischi derivanti da malfunzionamenti, fuori servizio e gestione dei transitori; a fornire, a seguito di tali accertamenti preliminari, un quadro aggiornato sull’attuazione, da parte dei settori industriali coinvolti, del potenziale costituito dal combustibile solido secondario.
Soddisfatto il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Marco Flavio Cirillo. "La combustione dei combustibili solidi secondari (Css) negli altiforni dei cementifici - ha commentato -, rappresenta una duplice opportunità. In primo luogo apre alla possibilità di trasformare in energia quello che non è possibile riciclare. In secondo luogo l’utilizzo di questi combustibili, secondo criteri molto restrittivi a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, apre la strada a una possibile riduzione delle tariffe che i cittadini pagano per lo smaltimento dei rifiuti". "Utilizzare i css - ha aggiunto - significa non solo risparmiare le materie prime, visto che l’impiego dei combustibili solidi secondari consente di non utilizzare altre risorse come il carbon coke o il pet coke, ma anche ridurre la quantità di rifiuti che, dopo il processo di differenziazione e riciclo, possono essere destinati in discarica.