Decreto del fare - Letta taglia la bolletta risparmiando su biocarburanti e Cip6. Che fine ha fatto la Robin Tax?
Il nuovo decreto interviene sui costi elettrici e prevede una riduzione per gli utenti da mezzo milione di euro. Il ministro Zanonato rivede la tassazione dei Cip6 che rimarrà solo sul gas e non più sul petrolio. Dal documento del governo scompare la Robin Tax che attende, forse, un provvedimento ad hoc
C'è voluto un lunghissimo consiglio dei ministri, durato quasi cinque ore, per varare il primo pacchetto a sostegno dell'economia del Governo Letta. Il dl cosiddetto “del fare”, che il premier ha definito “di rilancio dell'economia del Paese” verrà accompagnato da una pioggia di provvedimenti che mirano alla semplificazione burocratica e allo snellimento del rapporto di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione.
In arrivo una serie di norme, tra cui quella che punta alla riduzione delle bollette elettriche per oltre 500 milioni di euro. Ma come farà il Governo a recuperare dalle casse asfittiche i soldi per abbassare i costi dell’energia?
Mancato aumento incentivi biocarburanti - Il primo intervento taglia-bollette del piano Letta punta all'abrogazione della maggiorazione degli incentivi per l'elettricità prodotta tramite biocombustibili: incentivi introdotti con la legge di stabilità, non ancora entrati a regime per mancanza di un decreto attuativo. La loro applicazione aumenterebbe il costo dell'energia di 300 milioni di euro; tuttavia, al momento non è in programma. Dunque, più che di una riduzione di 500 milioni, bisognerebbe parlare di un taglio di 200 milioni sulle bollette e di un mancato aumento di altri 300 milioni.
Cip 6, solo per assimilate gas - Il secondo punto riguarda la revisione del cosiddetto Cip6, ovvero gli incentivi riconosciuti alle fonti “assimilate alle rinnovabili”. La soluzione individuata dai tecnici per aumentare la tassazione sarebbe incentrata sull'eliminazione del riferimento al paniere petrolio-gas per calcolare il costo evitato di combustibile sulla base del quale viene corrisposto l'incentivo. Il nuovo calcolo del costo evitato si baserebbe solo sul gas e non più anche sul petrolio. Questo, secondo i calcoli dei tecnici, permetterebbe di risparmiare circa 200 milioni l'anno.
La nuova Robin Tax - Il previsto aumento della Robin tax per i produttori da rinnovabili è scomparso dalla bozza finale del documento: si tratta di 135 milioni che, nel testo in discussione fino al week end, dovevano essere reperiti aumentando al 13% la Robin Tax, ossia l'addizionale Ires introdotta da Giulio Tremonti. Questo è stato il punto più controverso di tutto il pacchetto bollette, delle cui soglie di applicazione si è discusso a lungo in sede di Cdm.
Dopo un braccio di ferro per evitare che venissero coinvolte le piccole e medie imprese, i limiti sono saliti prima a quota 3 milioni (di fatturato) e 300mila euro (di imponibile), per poi decidere per un rinvio. Il ricavato sarebbe limitato, ma il segnale per i produttori “verdi” sarebbe ugualmente molto forte. Ecco perché lo stesso ministro dello Sviluppo economico Zanonato, sapendo che la materia è scivolosa, ha preferito accantonare la norma, in attesa di aggiustamenti.
Intanto, il ministro dell’Ambiente Orlando ha infatti già fatto sapere che il governo vuole rimettere mano al sistema di incentivi ai produttori di energia rinnovabile. “Sicuramente dobbiamo rimodularli e capire anche esattamente quali settori vanno più incentivati e su quali settori è opportuno fare un primo bilancio”, ha detto il ministro.
Leggi qui il provvedimento integrale: