Terna chiude il semestre con un calo dell’utile a causa della Robin Tax
La diminuzione è del 4,9% a quasi 222 milioni di euro. La società delle reti prevede una flessione della domanda energetica nella seconda metà dell’anno
Terna ha chiuso il primo semestre 2012 con un utile netto di 221,9 milioni di euro, registrando un calo del 4,9% sostanzialmente dovuto all'incidenza della Robin tax. I ricavi sono pari a 856,6 milioni, in crescita del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre l'Ebitda (margine operativo lordo) è pari 668,9 milioni in crescita del 10,3%.
In base ai risultati del primo semestre, esaminati e approvati dal Cda riunitosi sotto la presidenza di Luigi Roth, i costi operativi, pari a 187,7 milioni, risultano sostanzialmente allineati al primo semestre 2011 (+0,1 milioni di euro); gli ammortamenti, pari a 204,5 milioni di euro, crescono di 11,8 milioni, essenzialmente per l'entrata in esercizio di nuovi impianti; l'Ebit è pari a 464,4 milioni di euro (+12,2%); gli oneri finanziari netti 62,1 milioni di euro (+4 milioni), per i maggiori oneri finanziari inerenti all'incremento dell'indebitamento netto.
Il risultato ante imposte si attesta a 402,3 milioni di euro (+13,1%). La situazione patrimoniale consolidata al 30 giugno 2012 evidenzia un patrimonio netto pari a 2.695,3 milioni di euro (2.751 milioni di euro al 31 dicembre 2011).
L'indebitamento finanziario netto è pari a 5.886,8 milioni di euro (+763,7 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre). Il rapporto debt/equity, al 30 giugno 2012, si attesta pertanto a 2,18. Gli investimenti complessivi in attività tradizionali sono pari a 551,1 milioni di euro (+1,5%).
Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi mesi, “si prevede una flessione del fabbisogno di energia elettrica in Italia rispetto all'esercizio precedente, visto anche il rallentamento della domanda elettrica registrata nel primo semestre dell'anno”.