Il censimento delle emissioni/2 - Frenano centrali e case, crescono le auto
Il settore dei trasporti ha migliorato l’efficienza ma l’aumento della mobilità ha fatto crescere le emissioni
Secondo l'Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra per l'anno 2014, che l'Ispra, come ogni anno, ha realizzato nell'ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (Unfccc) e del Protocollo di Kyoto, i settori della produzione di energia e dei trasporti contribuiscono alla metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti.
Trasporti - Rispetto al 1990, le emissioni di gas serra del settore trasporti presentano un leggero aumento (1,6%), a causa dell'incremento della mobilità di merci e passeggeri; per il trasporto su strada, ad esempio, le percorrenze complessive (veicoli per km) per le merci sono aumentate del 34%, e per il trasporto passeggeri del 17%.
Per il terzo anno consecutivo, però, si riscontra una riduzione delle percorrenze di merci e anche i consumi energetici del settore, dopo aver raggiunto un picco nel 2007, sono in riduzione.
Centrali elettriche - Sempre rispetto al 1990, nel 2014 le emissioni delle industrie energetiche sono diminuite del 28,1%, a fronte di una riduzione della produzione di energia termoelettrica da 178,6 Terawattora (TWh, cioè miliardi di chilowattora) a 176,1 TWh, e di un aumento dei consumi di energia elettrica da 218,7 TWh a 291,1 TWh. e nell'industria e ad un incremento dell'utilizzo di fonti rinnovabili.
Case - Nel periodo 1990-2014, le emissioni energetiche dal settore residenziale e servizi sono diminuite del 7,2%.
In Italia, il consumo di metano nel settore civile era già diffuso nei primi anni '90 e la crescita delle emissioni fino al 2013, in termini strutturali, è invece correlata all'aumento del numero delle abitazioni e dei relativi impianti di riscaldamento, oltre che ai fattori climatici annuali. Dal 2013 al 2014, la diminuzione del 16,6% è dovuta principalmente ad una temperatura media mite nei mesi invernali.
Industria - Per quel che riguarda il settore dei processi industriali, nel 2014 le emissioni sono diminuite del 24,9% rispetto al 1990. L'andamento delle emissioni è determinato prevalentemente dalle industrie minerali non metallifere, le cui emissioni sono diminuite del 44%, per la riduzione nella produzione del cemento, e dalle industrie chimiche (-72,1%). Le emissioni dell'industria chimica si sono fortemente ridotte, mentre le emissioni dei gas fluorurati, in particolare di quelli utilizzati per la refrigerazione e per l'aria condizionata, sono notevolmente aumentate dal 1990.
Allevamento - Le emissioni dal settore dell'agricoltura sono diminuite del 16,2% tra il 1990 e il 2014. La riduzione principale si è ottenuta nelle emissioni dovute alla fermentazione enterica (-12,6%) e alle deiezioni animali (-23,4%) poiché sono diminuiti i capi allevati, in particolare bovini e vacche da latte, e, grazie a un minor uso di fertilizzanti azotati, anche alle emissioni dai suoli agricoli (-16,3%). Negli ultimi anni si è registrato un incremento della produzione e raccolta di biogas dalle deiezioni animali a fini energetici, evitando emissioni di metano dal loro stoccaggio.
Rifiuti - Nella gestione e trattamento dei rifiuti, le emissioni sono diminuite del 21,8%, e sono destinate a ridursi nei prossimi anni, per la riduzione delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica, avvenuta attraverso il miglioramento dell'efficienza di captazione del biogas e la riduzione di materia organica biodegradabile in discarica grazie alla raccolta differenziata.
Di recente, si è positivamente concluso il processo di revisione, da parte dell'Unfccc, dei dati presentati per dimostrare l'assolvimento degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto nel primo periodo. I dati comunicati sono quelli contenuti nel Registro nazionale di Kyoto gestito da Ispra sin dal 2008.
All'Inventario nazionale dei gas serra, si accompagnano i dati, sempre a cura dell'Ispra, che riguardano la serie storica delle emissioni degli inquinanti atmosferici dal 1990 al 2014.
Il rapporto dell'Unfccc è disponibile a questo link
L'Inventario è disponibile a questo indirizzo