In breve. A Milano 56 imprese si alleano con il Comune per il clima e altre notizie
L’Assoambiente e altre associazioni europee chiedono un cambiamento nell’Ets europeo. Le richieste di Federauto a Bruxelles. Orbetello: altri 500mila euro per la laguna e nuovo contratto di servizio. Una petizione contro l'ampliamento del porto di Carrara. In Toscana un’ordinanza per smaltire i rifiuti alluvionali. Da Snpa le linee guida ambientali per metanodotti e rigassificatori.
Assoambiente e l’Ets
Assoambiente (che rappresenta le imprese che lavorano nel settore dell'igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento rifiuti, nonché bonifiche) e alcune delle principali associazioni europee del settore della gestione rifiuti (Fnade Francia, Aselip Spagna, Voeb Austria) hanno sottoscritto un documento congiunto per ribadire la non adeguatezza del sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione Europea (Eu Ets) per promuovere la riduzione delle emissioni di CO2 per gli impianti di termovalorizzazione e, più in generale, per il settore dei rifiuti. Il documento nasce dalla recente decisione della Commissione Europea di avviare uno studio per valutare la potenziale inclusione dell'incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema Ets. Un approccio che, come evidenziato nel documento congiunto, non tiene conto del fatto che nei Paesi in cui ciò è già avvenuto non solo non si sta verificando una effettiva riduzione delle emissioni di CO2 ma neanche un aumento del riciclo. Diverse sono le ragioni per cui questo sistema si sta dimostrando inadatto alle specificità delle attività di gestione dei rifiuti. Il settore dei rifiuti richiede una prevedibilità dei costi per le autorità locali e cittadini, che la volatilità del prezzo per tonnellata di CO2 specifica del sistema Ets non consente; l'inclusione dell'incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema Ets potrebbe portare a dirottare alcuni rifiuti verso trattamenti meno virtuosi; le entrate derivanti dalla gestione dei rifiuti dovrebbero rimanere a livello nazionale per sostenere altre leve più efficaci per ridurre le emissioni di carbonio.
Federauto e le regole Ue
“Federauto si riconosce nel Non-Paper sulle prospettive dell'automotive, presentato dal Governo italiano e ribadisce in tre punti la posizione di Federauto: rendere più flessibili le regole sulle multe per la case produttrici di autoveicoli; anticipare a quest'anno la verifica sul Regolamento CO2 per accertarne l'efficacia; revisionare il testo e modificare l'approccio - ideologico e dirigistico - al tema della transizione puntando tutto su un'unica tecnologia - quella del veicolo elettrico - che non sta ricevendo dal mercato il riscontro che si attendevano i redattori dei piani e dei regolamenti Ue, anziché applicare il principio della neutralità tecnologica, sollecitata anche dal piano Draghi, per rendere anche i carburanti rinnovabili (in primis, biofuels, hvo e biometano) vettori determinanti per la decarbonizzazione dei trasporti”. Lo ha dichiarato il presidente di Federauto, Massimo Artusi, intervenendo al tavolo automotive, convocato dal ministro per le Imprese, Adolfo Urso.
Salvare Orbetello
“La Regione Toscana prosegue nel garantire la massima attenzione al delicato equilibrio della Laguna di Orbetello, confermando di essere l’unico ente che investe risorse significative in attesa dell’avvio delle attività del consorzio nazionale, vista anche la recente indisponibilità manifestata formalmente e per scritto dal sindaco Casamenti”. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani spiega così la decisione assunta dalla giunta regionale di stanziare 500mila euro di fondi regionali, che si aggiungono agli 1,2 milioni di euro erogati ogni anno. È inoltre stato sottoscritto il nuovo contratto di servizio in seguito ai necessari adeguamenti tecnico-giuridici funzionali a raccordarsi al meglio con la legge nazionale istitutiva del Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della Laguna di Orbetello. “L’attività di questi mesi – prosegue il presidente - è stata intensa e ci ha visto avanzare al ministero dell’Ambiente, già nello scorso mese di novembre, la richiesta di finanziamento sul Pnrr per un progetto speciale e, poi, di un intervento normativo di rango nazionale, come indicato nelle relazioni di Ispra, per garantire ad Orbetello un quadro regolamentare analogo a Venezia. Auspichiamo su questo una rapida presa di posizione del Governo”.
Contro il porto di Carrara
Plef è contro l'ampliamento del Porto di Marina di Carrara, per la difesa del Territorio apuo-versiliese dall'erosione costiera. Secondo l’organizzazione, l'ampliamento del porto di Marina di Carrara, che ha già causato una forte erosione costiera, rischia di incrementare il fenomeno erosivo, tanto da ledere tutta la costa. Il mare sta avanzando, riducendo le spiagge e minacciando l'ambiente, il turismo e le attività balneari. È on line la petizione "stop all'ampliamento del porto di Marina di Carrara, proteggiamo l'ambiente e la costa apuo-versiliese". Puoi saperne di più e leggere la petizione qui: https://chng.it/SSRqWNj42x
I rifiuti delle alluvioni in Toscana
Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente per gestire in deroga alle normali disposizioni i rifiuti che si sono prodotti nel corso dei fenomeni alluvionali del 14 e 15 marzo. L’ordinanza ha validità per i prossimi tre mesi ed efficacia nelle sole zone comprese nel perimetro dello stato di emergenza dichiarato il 19 marzo. I rifiuti derivanti dagli eventi alluvionali prodotti dalle utenze domestiche sono classificati come rifiuti urbani, il Comune dove sono rinvenuti è amministrativamente considerato come il produttore dei rifiuti. Anche quelli provenienti dalle utenze non domestiche sono classificati come rifiuti urbani limitatamente ai rifiuti simili, mentre quelli non domestici prodotti in seguito agli eventi alluvionali sono gestiti nel rispetto della normativa sui rifiuti speciali. I rifiuti speciali non interessati dagli eventi alluvionali restano esclusi dalla gestione emergenziale. Nel caso di rifiuti non alluvionali illecitamente abbandonati, sono fuori dal perimetro dell’attività emergenziale. Le autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani provvedono anche all’organizzazione e alla gestione dei fanghi alluvionali, dei rifiuti ingombranti, delle apparecchiature elettroniche fuori uso e dei rifiuti di origine antropica frammisti a materiale vegetale rinvenuto sulle spiagge e sulle rive dei corsi d'acqua, nonché alla gestione dei rifiuti che derivano dalla pulizia delle caditoie e delle fognature. L'Autorità Idrica Toscana organizza la gestione dei rifiuti liquidi prodotti da allagamenti alluvionali provenienti dalle utenze domestiche e non domestiche, dei residui fangosi prodotti dallo svuotamento dei liquidi, dei fanghi delle fosse settiche e dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle caditoie. Saranno l’Arpat e le Ausl territorialmente competenti ad assicurare la vigilanza per il rispetto dell’ordinanza.
Alleanza milanese per il clima
Sono 56 tra micro, piccole, medie e grandi imprese, le aziende che hanno risposto alla chiamata lanciata dal Comune di Milano lo scorso novembre per aderire ufficialmente all’Alleanza per l’Aria e il Clima, che promuove la collaborazione continuativa e strutturata tra il Comune e le imprese di Milano per concretare, insieme, gli impegni del piano Aria e Clima. “L’avvio dell’anno pilota di attività dell'Alleanza per l’Aria e il Clima - ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala - è motivo di orgoglio per tutte le realtà coinvolte: per le imprese che hanno deciso di mettersi in gioco adottando politiche in linea con il piano Aria e Clima della città e soprattutto per l'amministrazione comunale, che aggiunge un tassello importante nel percorso di transizione ecologica che la nostra città ha avviato da tempo. Ringrazio le 56 realtà che hanno colto il significato dell'iniziativa e che cammineranno accanto a noi, per dare piena attuazione agli impegni che l'amministrazione ha preso a favore dell'aria e del clima e del benessere dei cittadini”. Aderendo all’Alleanza, le imprese si sono impegnate in iniziative e azioni (o volontarie da realizzare a livello aziendale, o scegliendo tra le azioni identificate nel portfolio dell’amministrazione) che contribuiscono al miglioramento della qualità dell’aria, all’adozione di misure di adattamento al riscaldamento globale, alla riduzione delle emissioni e alla consapevolezza su queste tematiche. Gli ambiti di azione in cui rientrano le iniziative delle imprese vanno dal risparmio energetico ed efficienza energetica all’autoproduzione o utilizzo di energia rinnovabile; dall’adattamento agli eventi estremi all’economia circolare; dalla qualità dell’aria alla mobilità, alla valorizzazione del verde e dei suoli drenanti, fino alla diffusione di una maggiore consapevolezza delle tematiche relative alla sostenibilità ambientale attraverso eventi di formazione, sensibilizzazione e comunicazione. Per saperne di più: https://www.comune.milano.it/web/mil....
Linee guida per i rigassificatori
Le linee guida scritte da Snpa - il sistema nazionale di protezione dell’ambiente - riportano i principi ai quali Ispra e le agenzie del territorio si riferiscono nella verifica dei potenziali impatti connessi alla realizzazione ed esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto (gnl) e dei gasdotti di collegamento, che dovrebbero essere tenuti in considerazione nella progettazione del monitoraggio ambientale marino. Nel documento sono esplicitati i piani di campionamento per le differenti componenti ambientali marine, i parametri da indagare, le procedure analitiche e tutti gli elementi contenuti in un piano di monitoraggio, che possano restituire le informazioni e i dati necessari per permettere una verifica degli eventuali impatti sull’ambiente marino. Esse rappresentano uno strumento di aiuto al lavoro che Ispra e le agenzie sono chiamate dall’Autorità competente usualmente a svolgere e sono il risultato di una proficua condivisione in ambito Snpa di princìpi, competenze ed esperienze che consentiranno di affrontare in modo più efficace, efficiente ed omogeneo sul territorio le future attività svolte da Ispra e dalle agenzie in tale ambito. Il documento: https://www.snpambiente.it/wp-conten...