Cinema. Due italiani tra i 50 finalisti del Mobile Film Festival sul cambiamento climatico
Più di 800 film provenienti da 91 Paesi. Tra i selezionati finalisti anche Francesca Perpetuini, con il corto "Climate Overpop Change" e il torinese Kristian Xipolias, con il fil di un minuto "Ruina"
Per la 15esima edizione del Mobile Film Festival, il cui tema è quest’anno ACT NOW on climate change in partnership con YouTube Creators for Change e le Nazioni Unite con l'agenzia Nazione Unite per il Cambiamento Climatico (UNFCCC), gli organizzatori hanno ricevuto più di 800 film provenienti da 91 Paesi: un record per il festival in termini di diversità.
Originari di 5 continenti, della grande città così come della campagne, le registe e i registi hanno scelto di accompagnare l'incredibile movimento giovanile avviato da Greta Thunberg che raccoglie milioni di persone in tutto il mondo. 50 film selezionati da 24 Paesi, che affrontano 10 temi principali come i rifiuti, il riciclaggio, il surriscaldamento globale, la scarsità d'acqua, la deforestazione, l'attivismo giovanile, l’anticipazione climatica, i piccoli gesti, la sovrappopolazione e i trasporti.
50 film che fanno leva su una grande varietà di generi cinematografici: suspense, animazione, documentario, fiction-scientifica e anche humour.
Tra i selezionati finalisti, a portare alta la bandiera italiana sono Francesca Perpetuini, con il corto "Climate Overpop Change" e il torinese Kristian Xipolias, con il fil di un minuto "Ruina". Originaria di Teramo, Francesca Perpetuini fa parte del centro ricerca Fabrica. Con "Climate Overpop Change", la regista ha scelto di raccontare gli effetti devastanti della sovrappopolazione mondiale in maniera creativa: il film è interamente girato con il solo schermo del cellulare.
"Considerato il tipo di competizione - spiega Perpetuino - ho scelto di focalizzarmi da subito sul cellulare come mezzo visivo: questa è la ragione per cui ho creato il video da sola, utilizzando lo schermo del cellulare, come unico mezzo di registrazione, per raccontare il tema della sovrappopolazione mondiale. Da quando sono entrata a far parte del centro di ricerca, il cui focus è incentrato soprattutto sull'urgenza umanitaria, ho sviluppato interesse verso quel tema. Il mio obiettivo con questo video è di diffondere il messaggio di urgenza di cui abbiamo bisogno su larga scala: non si tratta tanto di sensibilizzare il singolo su cosa può fare, quanto piuttosto far capire il motivo per cui ognuno dovrebbe agire".
"Ruina", di Kristian Xipolias, è un film di un minuto che racconta la scarsità d'acqua, in un ipotetico scenario futuro in cui il cambiamento climatico avrà drasticamente ridotto le risorse sul pianeta. Otto ore di lavoro con un team composto da 4 persone oltre al regista. Le scene sono state girate con uno smartphone - come da regolamento del Mobile FIlm Festival - nel suggestivo scenario di Poggioreale, l'antico paese siciliano abbandonato nel '68, in seguito al terremoto che colpì la valle del Belice. "L'idea - spiega Xipolias - è nata in seguito a un viaggio in Sicilia, nella città fantasma di Poggioreale. Affascinato dal luogo, l'ho scelto come location del film. Queste rovine testimoniano come era la vita prima del 1968 e da qui il titolo del film: Ruina, che significa in dialetto rovine". In un film di un minuto il regista torinese mette in scena uno contesto drammatico, dove le risorse naturali scarseggiano ed è necessario accaparrarsi l'acqua, anche a costo della vita. Un film che apre il dibattito sulla vita umana, sulla solidarietà e la collettività, ma anche sull'individualismo e l'invidia.
Fino al 30 novembre, i 50 film in competizione saranno presenti su tutti i social media e chiaramente su YouTube, per essere visualizzati, commentati e condivisi per sensibilizzare e toccare più persone possibile. Nel corso dell'anno, i film saranno presentati online e in occasione delle proiezioni nei centri culturali, durante i festival, nei cinema e attraverso le nostre 90 ONG partners.