Clima. Fallisce il negoziato sulla riforma dell’Ets sulle emissioni
Parlamento europeo e la Commissione di Bruxelles non hanno individuato un accordo politico sul meccanismo Emissions Trading Scheme. Mori (Elettricità Futura): “L'Europa deve rafforzare il sistema”
Un “niente di fatto” nel negoziato europeo sulla riforma del sistema Ets per ridurre le emissioni di anidride carbonica da alcuni settori regolati ad alta intensità di CO2, come il segmento della produzione di energia. Durante il secondo incontro per la revisione del sistema di scambio delle quote di emissione dei gas climalteranti il Consiglio, il Parlamento europeo e la Commissione di Bruxelles non hanno individuato un accordo politico sul meccanismo Emissions Trading Scheme.
"Il mancato successo del negoziato europeo sulla riforma del sistema Ets non deve scoraggiarci, ma, anzi, deve diventare occasione per un ulteriore rilancio", commenta di Simone Mori, presidente di Elettricità Futura. "Il fatto che Consiglio, Parlamento e Commissione non sono riusciti a trovare un accordo politico non ci dissuade dalla convinzione che l'Ets abbia un ruolo centrale nelle politiche comunitarie volte ad un futuro sostenibile, sempre tutelando la concorrenza europea", continua Mori. Il quale aggiunge che "al di là della discussione su eventuali altri dispositivi complementari destinati a contenere le emissioni climalteranti e alla necessaria salvaguardia del sistema manifatturiero europeo, è necessario che il Governo italiano intervenga al fine di sollecitare la riforma ed il rafforzamento dell'Ets, in quanto suscettibile di portare risultati effettivi sul breve termine, in particolare con il raddoppio del tasso di assorbimento e l'anticipo di un anno della Market Stability Reserve, l'aumento del tasso lineare di riduzione e la cancellazione in futuro delle quote di surplus in eccesso".