Clima. Juncker, “250 milioni i rifugiati climatici”
L’Accordo di Parigi è uno strumento per contenere le grandi migrazioni. Il Wwf sul G7 Ambiente di Bologna
"Non mantenere oggi gli impegni" dell'accordo di Parigi Cop 21 significa "spingere 250 milioni di rifugiati climatici sulla strada dell'esilio". Questo e l'avvertimento che il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha lanciato durante un dibattito all'Europarlamento sul Vertice europeo della prossima settimana, dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di ritirare gli Usa dall'accordo di Parigi sul clima.
Pittella e gli ecodazi contro Trump - Il capogruppo dei Socialisti&Democratici all'Europarlamento, Gianni Pittella, ha chiesto all'Unione di "pensare a dazi" contro gli Stati Uniti per rispondere alla decisione del presidente americano, Donald Trump, di ritirarsi dall'accordo Cop21 di Parigi sul clima.
Ermete Realacci sul G7 Ambiente - "Il G7 Ambiente di Bologna ha confermato, con la necessaria abilità diplomatica della dichiarazione finale a Sei più Uno, la linea emersa a Taormina: gli Usa sono isolati e i Sei andranno avanti con gli impegni sul clima assunti con l'Accordo di Parigi, che non sono rinegoziabili. L'impegno per il clima è fondamentale non solo per difenderci dai pericoli dovuti ai mutamenti climatici in atto, ma anche per il nostro futuro: una sfida economica, tecnologica, sociale e geopolitica. È una sfida in cui l'Europa vista a Taormina, quella di Merkel, Macron e Gentiloni, può svolgere un ruolo da protagonista insieme alla Cina. Come quell'Europa che fu determinante per l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto contro gli USA di Bush, grazie anche alla capacità di Romano Prodi che coinvolse la Russia. L'Italia può avere una funzione importante proponendo politiche coerenti con gli impegni europei e ambiziose in tutti settori. La stesura della nuova Strategia Energetica Nazionale, su cui si è aperta una consultazione pubblica e un confronto in Parlamento, è un primo banco di prova per definire la direzione di marcia. Occorre favorire l'autoproduzione elettrica da fonti rinnovabili per cittadini, comunità e imprese; abbandonare il carbone nei prossimi anni e raggiungere il 100% di produzione elettrica da fonti rinnovabili entro il 2050". Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando gli esiti del G7 Ambiente di Bologna.
Il Wwf e il ruolo degli Usa - "I ministri dell'Ambiente del G7, riuniti a Bologna, hanno segnato una tappa importante nel delineare le azioni indispensabili per attuare l'Accordo di Parigi quale unico strumento internazionale che raccoglie gli impegni di riduzione delle emissioni dei singoli Paesi". Lo dichiara la Presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: "Nonostante, a Bologna, gli USA fossero rappresentati da uno degli artefici della decisione di Trump di lasciare il Trattato, la volontà forte degli altri Paesi ha relegato il dissenso USA a una nota a piè di pagina. I ministri degli altri sei Paesi e l'Unione Europea hanno indicato la transizione energetica verso la completa decarbonizzazione dell'economia entro la metà del secolo come la strada obbligata e per ottenere questo scopo hanno anche individuato nello spostamento degli investimenti verso le tecnologie pulite una delle leve fondamentali, impegnando le banche multilaterali di investimento ad abbandonare i progetti ad alta emissione di carbonio". "Quello varato dal Summit di Bologna è un documento che parte dall'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile e arricchisce la visione di un'economia che integra gli aspetti sociali, economici e ambientali", continua Donatella Bianchi, che conclude: "Il WWF riconosce e apprezza la fermezza mostrata dalla Presidenza Italiana e dagli altri Paesi che, pur dialogando con tutti, hanno lavorato per andare avanti con decisione, anche aprendo un dialogo con i Paesi più vulnerabili e l'Africa: i risultati del G7 a presidenza italiana potranno offrire ottime basi anche per il G20 che si terrà a luglio in Germania, nel quale la collaborazione con economie fortemente emergenti (Cina, India, ecc.) potrebbe accentuare l'isolamento USA".