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​“Clima. Il pianeta che cambia”, presentato a Milano volume sul clima di Touring Club italiano

where Milano when Lun, 24/10/2016 who redazione

Il turismo muove oltre 1 miliardo di persone all’anno, rappresenta il 9% del Pil mondiale e l’impatto climatico è già registrato a più livelli, sia ambientali che culturali

dn.jpgAffrontare il cambiamento climatico più da vicino, valutandone gli effetti sul paesaggio italiano, sul turismo e sulla vita di ogni giorno: è l’oggetto della prima pubblicazione divulgativa sul tema, voluta dal Touring Club Italiano e presentata a Milano nei giorni scorsi. “Il TCI è stata la prima tra le grandi associazioni ad affrontare la tematica ambientalista. Un tema che oggi vede un approccio in grande evoluzione. Nel dibattito che è esploso tra le grandi responsabilità dell’uomo e i comportamenti e la forza della natura in sé, noi non abbiamo un approccio ideologico. Quello che preme al Touring Club è puntare soprattutto sull’educazione ambientale, dare a tutti i cittadini interessati – e quindi anche a turisti e viaggiatori – gli strumenti utili per capire e assumere gli atteggiamenti virtuosi che ne conseguono” ha dichiarato in apertura dell’incontro Franco Iseppi, presidente del TCI.

Il talk, che ha costituito il momento centrale della mattinata ed è stato moderato dall’editorialista scientifico del Corriere della Sera Giovanni Caparra, ha visto alternarsi le opinioni di protagonisti del settore quali Ermete Realacci, presidente della commissione Ambientale alla Camera, del geologo e giornalista Mario Tozzi, di Marcello Lunelli, vicepresidente ed enologo di Cantine Ferrari, di Michele Mauri, co-autore del libro “Clima. Il Pianeta che Cambia” e del caporedattore di Panorama Guido Fontanelli.

Qualche dato: il turismo muove oltre 1 miliardo di persone all’anno, rappresenta il 9% del Pil mondiale e l’impatto climatico è già registrato a più livelli, sia ambientali che culturali.
E’ di pochi mesi fa il rapporto Unesco 2016 sui patrimoni a rischio, dalla Statua della Libertà, danneggiata dall’uragano Sandy nel 2012, ai celeberrimi moai dell’Isola di Pasqua fino ai misteriosi dolmen neolitici di Stonehenge e naturalmente, alla nostra laguna di Venezia.

Accanto ai grandi esempi internazionali, meritano grande attenzione anche le situazioni locali, non meno trascurabili, come il turismo nelle zone alpine, in cui l’umidità e le caratteristiche delle precipitazioni contribuiscono a determinarne l’attrattiva o il comfort verso il turista, o le fasce costiere del Mediterraneo, “indebolite” dalla mancanza in molte regioni di un’appropriata pianificazione e gestione del territorio e dell’ambiente naturale, che oggi le pone di fronte all’erosione delle coste. Tutte realtà nelle quali una maggior sensibilità alle modalità di fruizione turistica può dare un grande contributo.

Per Ermete Realacci, “consapevolezza ambientale significa crescita economica. E l’Italia in questo detiene un primato importante: siamo i primi al mondo nello sviluppo della chimica verde e ogni giorno raccogliamo esempi virtuosi di green economy. Le politiche economiche vanno indirizzate sullo sviluppo tecnologico e devono coinvolgere anche i piccoli centri italiani, su cui anche il Touring è impegnato attivamente, perché per il rilancio economico di alcuni territori sono fondamentali investimenti verso l’innovazione strategica e tecnologica”.

E proprio raccogliendo il monito di questi giorni di papa Francesco “che non rimangano belle parole”, il Touring mette ancora l’accento sul fatto che quando il clima cambia, anche la vita delle persone cambia, anzi è già cambiata.

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Il libro ​“Clima. Il pianeta che cambia” del Touring Club
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