Clima. L’Ue certifica le economie davvero sostenibili (anche gas e atomo)
Accordo tra Consiglio e Parlamento per escludere il greenwashing. I criteri sono cambiamento climatico, protezione dell’acqua e del mare, economia circolare, prevenzione dell’inquinamento, biodiversità
Il Consiglio e il Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo sui criteri per determinare se un’attività economica è sostenibile dal punto di vista ambientale.
Si tratta della regolazione sulla tassonomia secondo cui verranno considerati alcuni principi:
mitigazione del cambiamento climatico;
uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse del mare;
transizione all’economia circolare inclusa la prevenzione degli sprechi e l’aumento dell’assorbimento delle materie prime secondarie (sfridi di lavorazione delle materie prime oppure da materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti);
prevenzione e controllo dell’inquinamento;
protezione e restaurazione della biodiversità e degli ecosistemi.
Per tutti i prodotti finanziari dichiarati come sostenibili dovrà esserci la prova che vengono rispettati tali criteri.
Gas ed energia nucleare non sono esplicitamente esclusi dal regolamento.
Il carbone è fuori scala
Il testo non preclude o inserisce nella “blacklist” alcuna specifica tecnologia o settore derivante da attività ecologiche, ad eccezione dei combustibili fossili solidi, come carbone o lignite.
La produzione di gas e di energia nucleare possono essere potenzialmente etichettate come attività abilitanti o di transizione nel pieno rispetto del principio "non danneggiare in modo significativo".
Uno strumento per scegliere
Il sistema armonizzato di classificazione (o "tassonomia") a livello europeo sarà particolarmente utile agli investitori, che spesso non dispongono di informazioni sufficienti per stabilire se un investimento è verde. Tutti i soggetti finanziari che gestiscono investimenti a nome di clienti o beneficiari saranno infatti tenuti a informarli dell'impatto delle loro attività sul pianeta o sull'ambiente locale. Le nuove norme daranno quindi maggiori possibilità di scelta a chi desidera investire nel futuro del pianeta ricavandone un utile.
Le prove
Il regolamento sulla tassonomia dovrebbe consentire agli investitori di identificare attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale che contribuiscono in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, sulla base di prove scientifiche, comprese le prove derivanti dalle valutazioni del ciclo di vita esistenti (produzione, uso, fine vita e riciclaggio), gli impatti ambientali e il rischio a lungo termine.
Un’attività economica dovrebbe contribuire al raggiungimento di uno o più degli obiettivi fissati e non danneggiare in modo significativo nessuno di essi è indicato nell’accordo.
No al greenwashing di facciata
La nuova legislazione dovrebbe anche proteggere gli investitori dai rischi di "greenwashing" (ambientalismo di facciata) in quanto rende obbligatorio fornire una descrizione dettagliata del modo in cui l'investimento soddisfa effettivamente gli obiettivi ambientali.
Certificare la transizione
Il passaggio a un sistema di classificazione unificato, si è reso necessario perché le etichette nazionali basate su criteri diversi rendono difficile per gli investitori confrontare gli investimenti verdi, scoraggiandoli così dall'investire oltre confine.
I criteri della tassonomia dovrebbero anche garantire che le attività di transizione necessarie per passare a un'economia neutrale dal punto di vista climatico, anche se incompatibili con la neutralità climatica, dovrebbero avere livelli di emissioni di gas a effetto serra corrispondenti alle migliori prestazioni nel settore o nell'industria. Le attività di transizione non dovrebbero né ostacolare lo sviluppo di attività a basse emissioni di carbonio né contribuire agli effetti di blocco ad alta intensità di carbonio. Una norma analoga si applicherà alle attività che consentono direttamente a un settore di migliorare le proprie prestazioni ambientali (come la produzione di turbine eoliche per la produzione di elettricità).
I prossimi passi
L'accordo dovrà essere approvato prima dalle due commissioni coinvolte e con una votazione in aula.
La Commissione aggiornerà regolarmente i criteri tecnici di “screening” per le attività di transizione e abilitazione.
Entro il 31 dicembre 2021, dovrebbe rivedere i criteri di “screening” e definire i criteri per quando un'attività ha un impatto negativo significativo sulla sostenibilità.
Il commento
“Indirizzare la finanza verso l’economia verde è il primo passo per spostare i flussi di investimenti nella direzione giusta per sostenere la transizione alla neutralità climatica”, ha indicato la negoziatrice per il Parlamento Sirpa Pietikainen (Ppe).