Quelli contro l’olio di palma. A Rotterdam Greenpeace blocca una nave
L'olio di palma è un bene utilizzato in più della metà dei prodotti da supermercato, come biscotti, merendine, shampoo e dentifrici
Attivisti di Greenpeace hanno impedito l'attracco al porto di Rotterdam di una nave che trasporta olio di palma importato dall'azienda malese Ioi.
La nave di Greenpeace Esperanza era ormeggiata sul retro della raffineria e ha cercato di impedire lo scarico del prodotto. Tra gli attivisti c’erano anche due indonesiani, Nilus Kasmi e Adi Prabowo.
L'olio di palma è un bene utilizzato in più della metà dei prodotti da supermercato: per citarne solo alcuni biscotti, merendine, shampoo e dentifrici. Negli ultimi 15 anni l'area occupata dalle piantagioni di palma da olio in Indonesia è raddoppiata, passando da quattro a otto milioni di ettari. Si prevede che entro il 2020 crescerà di ulteriori cinque milioni di ettari.
"IOI, che ha sede anche in Italia, continua a portare in Europa olio di palma prodotto a discapito delle foreste e dei diritti umani, ma essendo sconosciuto al grande pubblico pensa di potersela cavare senza attirare l'attenzione" afferma Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.
Greenpeace ha chiesto a IOI di firmare un impegno ad assicurare una catena di approvvigionamento sostenibile dell'olio di palma. Se IOI si impegnerà pubblicamente a proteggere le foreste, gli attivisti concluderanno l'azione dimostrativa in corso.
Leggi il rapporto "Un costoso trade-off": www.greenpeace.org/costs-of-IOI