Ecologia

Apre nel Qatar la nuova conferenza Onu sui cambiamenti climatici e arrivano i primi dati. Il livello delle emissioni di CO2 in atmosfera è superiore del 14% rispetto a quanto si sarebbe dovuto raggiungere nel 2020

Il livello delle emissioni di gas a effetto serra in atmosfera è attualmente superiore del 14% rispetto a quanto si sarebbe dovuto raggiungere nel 2020. Al contempo, dal 2000 ad oggi, sono aumentate di 20 punti le concentrazioni di gas come la CO2. A rivelarlo è il rapporto “The emission gap” dell’Unep, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di ambiente, diffuso alla Cop18 di Doha che apre oggi in Qatar (la conferenza Onu sui cambiamenti climatici si terrà fino al 7 dicembre).
A questo punto, secondo l’Unep, senza azioni decise da parte dei governi mondiali il livello di concentrazione in atmosfera raggiungerà le 58 gigatonnellate (Gt) nei prossimi otto anni, contro i 44, o addirittura meno, previsti dai precedenti rapporti. Dal punto di vista economico, invece, le stime preliminari prevedono che il costo dell’inazione potrebbe essere di almeno il 10-15% più alto dopo il 2020.
“Colmare il divario rimane fattibile con le tecnologie esistenti e adeguate politiche – dice il direttore generale dell’Unep, Achim Steiner. – Ci sono molte azioni da compiere a livello nazionale sull’efficienza energetica negli edifici, investendo nelle energie rinnovabili, nelle foreste e in nuovi standard di emissioni per i veicoli. Rimane deludente, invece, che la transizione verso la green economy e verso un’economia a basso tenore di carbonio avvenga così lentamente. Mentre i governi lavorano a un accordo internazionale sui cambiamenti climatici – aggiunge Steiner – c’è l’urgente bisogno di mettere il piede sull’acceleratore dal punto di vista finanziario e del trasferimento della tecnologia. Ma ci sono anche una serie di misure volontarie che possono colmare il divario”.

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