Coronavirus e smog. Quelli che l’aria pulita ha salvato 1.490 persone
I Cittadini per l’Aria e il Crea ipotizzano l’effetto della fermata del traffico dovuta al contagio
Secondo Cittadini per l’Aria il lockdown seguito alla tragica pandemia di Covid19 ha determinato una significativa riduzione delle concentrazioni di inquinanti atmosferici che ha, in teoria, salvato ben 11.000 vite in Europa, 1.490 soltanto in Italia. L’ipotesi è stata stimata dal Centro di ricerca per l’energia e l’aria pulita (Crea) in base alla riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili legata alla quarantena con il conseguente miglioramente della qualità dell’aria nelle nostre città.
La riduzione degli ossidi di azoto
La crisi del Covid19, e la quarantena che è seguita, hanno determinato in Italia un decremento mediamente del 40-45% del biossido di azoto (NO2). In Lombardia, secondo la stima, il lockdown ha determinato una diminuzione di almeno il 45% dell’NO2, afferma il centro aerospaziale tedesco Dlr che ha correlato i dati delle stazioni di monitoraggio degli inquinanti al suolo con le rilevazioni del satellite europeo Sentinel 5P.
Il commento
“Questa crisi rappresenta una cartolina dal futuro che indica chiaramente le azioni da mettere in campo. Gli amministratori hanno oggi la possibilità di cambiare davvero, dando strada alla mobilità sostenibile nelle nostre città e nelle aree metropolitane, riducendo così l’inquinamento atmosferico e il danno alla salute dei cittadini. Spazio alle persone, alle bici, al trasporto pubblico efficiente, ai mezzi commerciali a emissioni zero. Più verde accessibile e diffuso nelle città”, commenta Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria.