Che cosa accade al clima. Nel 2021 gli italiani hanno aumentato del 6,8% le emissioni di CO2
Prime stime dell’Ispra: l’anno scorso l’Italia ha accresciuto l’impatto climatico rispetto al 2020, quando però le emissioni erano scese di colpo dell’8,9% per effetto dei confinamenti virali. In testa industria e trasporti
Male, ma non malissimo. Nel 2021 le emissioni italiane di anidride carbonica sono aumentate del 6,8% rispetto al 2020. Male, ma non malissimo: la crescita segue il crollo più profondo dell’8,9% rilevato nel 2020 a causa delle clausure sanitarie. Ma ecco, nel dettaglio i dati dell’Ispra.
L’andamento delle emissioni
Sulla base dei dati disponibili per il 2021, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale del 6,8% rispetto al 2020, di fronte a un aumento previsto del Pil pari al 6,5%. L’andamento stimato è dovuto a un incremento delle emissioni, in particolare per l’industria (9,1%) e soprattutto del trasporti (15,7%). Sono le prime stime di Ispra per l'anno passato, illustrate in occasione della presentazione dei rapporti Inventario Nazionale delle Emissioni di gas serra edizione 2022 e del documento “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”.
Anche per la produzione di energia, nonostante la riduzione nell’uso del carbone (-35.2%), si stima un aumento del 2,2% a causa degli incrementi per tutti gli altri vettori energetici. Secondo il rapporto “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”, che restituisce un dettaglio sul consumo di energia nei vari settori produttivi e nel sistema elettrico, c’è un incremento dell’efficienza energetica ed economica e una progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale.
Il commento dell’Ispra
"L’incremento nei livelli di gas serra stimato per il 2021 rispetto al 2020 è conseguenza della ripresa della mobilità e delle attività economiche, ma non altera il trend di riduzione delle emissioni e di miglioramento dell’efficienza energetica registrato negli ultimi anni", spiega Ispra.
"L’anno 2020 è stato un anno importante di verifica, per l’Italia e l’Unione Europea, perché chiude il secondo Periodo di Kyoto. Nel 2012, è stato raggiunto un accordo tra le Parti circa la prosecuzione del protocollo di Kyoto attraverso l’emendamento di Doha, che fissa impegni di riduzione dei Paesi industrializzati per il periodo 2013-2020”. Ricorda l’istituto che il Pacchetto europeo clima-energia 2020, l’insieme di provvedimenti legislativi finalizzati a dare attuazione agli impegni assunti dall’Unione Europea, prevede il raggiungimento entro il 2020, dei seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; riduzione dei consumi energetici del 20% rispetto allo scenario di riferimento in assenza di cambiamenti; produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20% dei consumi energetici dell’Unione europea; uso dei biocombustibili per il 10% della quantità di combustibile utilizzato nel settore dei trasporti.