I dossier di Greenpeace. “Un nuovo aumento delle spese militari italiane per difendere le fonti fossili”
Nel 2022 per rafforzare la sicurezza energetica e per garantirsi approvvigionamenti di petrolio e gas l’Italia spenderà 870 milioni di euro in armamenti e difesa
Secondo un dossier di Greenpeace, nel 2022 per la sicurezza energetica l’Italia spenderà 870 milioni di euro in armamenti e difesa, il 9% in più rispetto al 2021 e ben il 65% in più rispetto al 2019. Nel complesso, si tratta di una cifra pari al 71% dell’intero budget per le missioni militari del 2022.
L’impegno nel difendere gli approvvigionamenti energetici
La relazione governativa sulle missioni in corso, approvata dalle commissioni Esteri e Difesa della Camera e ancora all’esame del Senato insieme alla delibera sulle nuove missioni, rimanda ripetutamente alla sicurezza dei nostri approvvigionamenti di fonti fossili. Anche i due ministri competenti, Lorenzo Guerini (Difesa) e Luigi Di Maio (Esteri), nella loro audizione davanti alle commissioni riunite del 26 luglio hanno citato più volte la questione energetica. In particolare, Guerini ha dichiarato che “l’impiego delle Forze armate nelle missioni internazionali” punta anche a prevenire e gestire “scenari di crisi conseguenti tanto alle minacce convenzionali, quanto a quelle ibride”, come “le restrizioni all'approvvigionamento energetico”.
L’impegno era già stato anticipato da Guerini in occasione della sua comunicazione sul conflitto ucraino del 5 maggio: “Il dovere di rimodulare una situazione di dipendenza dalle forniture russe non può prescindere dal consolidamento delle condizioni di stabilità di quelle regioni che rappresentano una valida alternativa per l’approvvigionamento delle risorse energetiche a tutela della sicurezza energetica nazionale ed europea”.
Le missioni militari
Oltre alle missioni militari che Greenpeace aveva già definito come “fossili” in un rapporto diffuso a dicembre (dallo Stretto di Hormuz all’Iraq, dalla Libia al Golfo di Guinea, fino al Mediterraneo orientale e al Corno d’Africa), quest’anno il governo ne ha aggiunte tre nuove: la missione bilaterale di supporto alle Forze armate del Qatar in occasione dei “Mondiali di calcio 2022” e la missione europea in Mozambico, due Paesi con giacimenti importanti di gas.
In audizione, Di Maio e Guerini hanno ricordato “gli importanti accordi in ambito energetico” stretti di recente con il Qatar. Già nel luglio scorso, inoltre, il ministro della Difesa aveva sottolineato che le violenze in corso nella provincia nord del Mozambico avevano causato “le interruzioni dell’attività estrattiva”. Inoltre, le operazioni Gabinia nel Golfo di Guinea e Mare Sicuro al largo della costa libica continuano ad avere come primo compito la “sorveglianza e protezione delle piattaforme Eni”.
Il commento di Greenpeace
“Il nostro Paese deve smettere di proteggere militarmente gli asset e gli interessi dell’industria dei combustibili fossili, puntando con decisione sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico. Solo così potremo assicurarci una maggiore indipendenza energetica e tutelare davvero l’ambiente e la pace”, afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
Il dossier di Greenpeace