Gli ecologisti ci provano: “Serve una legge quadro sul clima”. Amici della Terra: lottare sul metano
Le associazioni ambientaliste si rivolgono a Governo e Parlamento. “Il 2020 è stato, assieme al 2016, l'anno più caldo di sempre”. Allarme per le dispersioni di gas naturale in atmosfera
Un gruppo di associazioni ecologiste ha proposto a Governo e Parlamento una legge quadro sul clima in Italia: a lanciare la richiesta sono Wwf Italia, Legambiente, Greenpeace, Kyoto Club e Transport and Environment. L’ex ministro Edo Ronchi è intervenuto per appoggiare l’iniziativa. A loro parere il 2020 è stato, insieme al 2016, l’anno più caldo di sempre, mentre il 2021 presenta una sequela impressionante di eventi ricorrenti e non rari ma che sembrano particolarmente ravvicinati, come le temperature record in Artico, la bolla di calore sulla parte nord–ovest degli USA e le regioni occidentali del Canada, la siccità in California, le alluvioni catastrofiche in Germania e in Belgio.
Dicono le associazioni: “Dopo l’entrata in vigore della Normativa europea sul clima (Regolamento europeo Regolamento (UE) 2021/1119 ), è però sempre più evidente la carenza di strumenti che accompagnino la transizione, in particolare la necessità di uno strumento legislativo per allineare le politiche e fare della riduzione delle emissioni di CO2, e degli altri gas climalteranti un indice di programmazione e valutazione di ogni singolo provvedimento, con un approccio strategico, sistemico e di lungo termine per scelte politiche sempre più allineate alle indicazioni della comunità scientifica”.
Le associazioni propongono che venga istituito un organismo consultivo indipendente, ovvero un comitato tecnico scientifico sulla crisi climatica, che spinga le scelte politiche. Le associazioni ripropongono il target del 65% entro il 2030 (target fissato al 55% dal Regolamento UE) rispetto ai livelli del 1990 e centrare l’obiettivo di lungo periodo carbonio zero entro il 2040 (target fissato al 2050 dall’UE).
Gli Amici della Terra contro le gravi emissioni di metano
“Per gli Amici della Terra l’intervento più urgente e che può dare i migliori risultati in pochi anni, riguarda le emissioni di metano, ben più climalteranti della stessa CO2, sia che provengano da rilasci autorizzati, sia da fughe involontarie”. Lo dichiara in una nota Monica Tommasi, presidente dell’associazione ambientalista.
“Le tecnologie per ridurre queste emissioni ci sono e sono utilizzabili con costi minimi, come ha calcolato anche l’Agenzia per l’Energia dell’OCSE. L’Italia e l’Europa, principali importatori e consumatori mondiali di metano, hanno la responsabilità di adottare stringenti limiti emissivi per se stessi, per gli altri grandi consumatori come Stati Uniti e Cina e fare in modo che siano applicati anche dai Paesi esportatori, come la Russia. Il problema è mondiale, le emissioni non si fermano alle frontiere, il G20 è la sede giusta per introdurre e condividere soluzioni globali”.
“Secondo l’UNEP, le emissioni di metano dell’industria energetica si possono ridurre del 45% entro il 2030 evitando 0,3 gradi centigradi di riscaldamento globale entro il 2045. Si tratta dell’intervento più serio e verificabile – ha proseguito Tommasi – per rispettare il limite di aumento medio di 1,5 gradi. Purtroppo, i lavori preparatori del Governo italiano per il G20, ma anche per la COP26, di cui condivide la responsabilità con la Gran Bretagna, si sono svolti nel più totale silenzio e assenza di comunicazioni e coinvolgimento. Sconosciute le proposte italiane”.
Per saperne di più:
Strumenti di mercato per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del Gas naturale
https://www.amicidellaterra.it/image...
La ricerca spaziale ai fini del monitoraggio ambientale
https://www.amicidellaterra.it/index...