Elezioni senza ambiente. Eppure preoccupa un italiano su due
Inquinamento e green economy sono spariti dalla campagna elettorale. Ma, secondo l’Oms, in Italia si contano almeno ottomila morti l’anno per il troppo smog e il 91% degli italiani chiede più investimenti nell’economia verde. Monti e il “lascito” della fiscalità ambientale. Bersani “apre” ai geologi
Nella campagna elettorale italiana è sparito l’ambiente. Tra Imu, Monte dei Paschi di Siena, ipotesi di alleanze, lotta alla cosiddetta “casta” e, in queste ore, l’abdicazione del Papa, nel dibattito che precede il voto del 24 e 25 febbraio sembra esserci poco spazio per il tema “verde”.
Nell’ultimo mese, come scrive in un approfondimento l’agenzia Reuters, stando ad articoli di giornale, interviste a radio, web e tivù e lanci di agenzie sono state rarissime le occasioni in cui i capi delle coalizioni – Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi e Mario Monti, che insieme potrebbero raccogliere tre quarti dei voti, secondo i sondaggi – hanno parlato di ambiente o green economy. Ma più o meno lo stesso vale per i leader di altre liste, compreso Beppe Grillo (al netto dell’attenzione ai temi dell’efficienza energetica e dello stop alle maxi opere), il cui Movimento 5 Stelle potrebbe diventare la seconda o terza forza in Parlamento.
Peraltro, è la seconda volta, dopo il 2008, che sulla scheda elettorale mancherà un simbolo chiaramente ecologista, mentre alcuni ambientalisti sono candidati in modo sparso in diverse liste, dal centrodestra alla sinistra.
Ecobarometro: dopo il lavoro viene l’ambiente – Eppure l’ambiente è una priorità per l’Unione europea e una preoccupazione costante nei pensieri dei cittadini italiani. Il ministro irlandese, Phil Hogan, ha fatto sapere a nome dell’Irlanda – presidente di turno della Ue – che la Commissione è già all’opera sul settimo Piano d’azione ambientale europeo. “Puntiamo a un accordo con il parlamento e il consiglio entro giugno”, ha assicurato Hogan. Obiettivo: meno tasse sul lavoro, più sull’inquinamento.
Non solo. Le questioni ambientali restano infatti tra le principali preoccupazioni degli italiani. Nell’Ecobarometro 2013, realizzato da Lorien Consulting per Legambiente, se il 97,9% degli intervistati indica il lavoro come primo problema, l’ambiente è segnalato al secondo posto dal 48,2% del campione. Secondo l’Ispo, l’istituto di ricerca sociale, economica e di opinione guidato dal professor Renato Mannheimer, il 91% degli italiani chiede di investire di più nella green economy. Infine, nell’Eurobarometro dell’Unione europea, diffuso nel settembre 2012, la percentuale di italiani che chiedevano di applicare controlli anti inquinamento più severi sulle attività industriali ed energetiche e sulle emissioni di auto e camion era superiore alla media comunitaria.
Problemi con risvolti concreti e drammatici, se è vero che per l’Organizzazione mondiale della sanità in Italia si contano almeno ottomila morti l’anno per il troppo smog.
Fini: “Col nuovo governo via alla fiscalità ambientale” – “Nel governo Monti c’è stata attenzione verso lo sviluppo eco-sostenibile e l’applicazione delle regole europee. Tra i lasciti per il nuovo esecutivo c’è la delega fiscale, che contiene anche la fiscalità ambientale”. Così il leader di Fli, Gianfranco Fini, parla dell’attività dell’esecutivo di Mario Monti sui temi ambientali nel corso della presentazione dell’agenda “verde” del partito, insieme al ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
Clini ha spiega che “la fiscalità ambientale è uno strumento per spostare le tasse dal costo del lavoro all’uso delle risorse: chi consuma di più acqua, suolo ed energia paga di più”.
Bersani risponde all’appello dei geologi – I leader della politica italiana iniziano a rispondere all’appello lanciato dai geologi nei giorni scorsi con un “Manifesto” in 12 punti e inviato a tutti i partiti. “Penso che sia indispensabile – ha scritto Pier Luigi Bersani, primo a inviare una lettera ai geologi italiani – un’approfondita conoscenza dei fenomeni legati alla tutela e alla valorizzazione delle nostre risorse naturali e che invece abbia provocato conseguenze gravi lo sfruttamento miope e indiscriminato del nostro patrimonio ambientale e culturale. In questo come in altri ambiti, credo nella necessità di un maggiore dialogo tra i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, la comunità scientifica e professionale”. “Nell’indicare alcune delle priorità che a nostro avviso dovranno trovare spazio nelle prime decisioni di governo – ha concluso Bersani – non trascuro molte delle osservazioni pervenute dal vostro documento, che saremo in grado di approfondire in un rapporto periodico e strutturato”.
L’intera lettera è su www.cngeologi.it.
Cenni (Pd) spinge la green economy – Un programma improntato con forza sulla green economy è quello di Susanna Cenni, candidata democratica alla Camera. “La green economy e l’ambiente – spiega Cenni, già membro della commissione Agricoltura durate la scorsa legislatura, – come scritto anche nella carta d’intenti del Pd, rappresentano una leva per la rinascita del nostro paese. Non si tratta più di una questione puramente accessoria, né di retorica paesaggistica, ma dei concetti stessi di sviluppo e crescita su cui il modello occidentale ha poggiato le proprie basi”.
Roveda (Ambrosoli) “compensa” la campagna elettorale – Una campagna elettorale a “impatto zero”, senza sprechi e attenta all’ambiente. È questo l’impegno di Simona Roveda, candidata per la provincia di Como per le elezioni regionali con il Patto Civico di Umberto Ambrosoli, in Lombardia. Secondo i calcoli effettuati da LifeGate, le emissioni di CO2 generate dalla campagna elettorale di Roveda saranno pari a circa tremila chilogrammi che verranno compensati contribuendo alla creazione e tutela di oltre 2.700 metri quadrati di foreste in crescita in Costa Rica.