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Feste sostenibili: niente sprechi per una tavola su cinque. E arriva lo “spread alimentare”

where Milano when Ven, 28/12/2012 who roberto

Gli italiani hanno speso due miliardi e mezzo di euro per pranzi e cenoni natalizi. Ma per la prima volta, secondo i dati Coldiretti/Swg, il 21% non ha gettato cibo nella spazzatura. Economia domestica: nasce l’idea di “spalmare” (“to spread”) gli avanzi che l’anno scorso toccarono quota 1,2 miliardi

Un taglio agli sprechi. E il Natale 2012 è stato più sobrio. In più di una tavola su cinque (21%) non è avanzato proprio niente, anche per effetto della crisi che ha spinto gli italiani a contenere gli sperperi senza rinunciare però al tradizionale cenone della vigilia e al pranzo natalizio che nove su dieci hanno trascorso a casa con parenti o amici per una spesa pari a 2,5 miliardi di euro (il 10% in più rispetto allo scorso anno). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg, dalla quale si evidenza che in un altro 54% delle famiglie italiane la quantità di cibo avanzata è comunque “ridotta o modesta”.
“La tendenza a ridurre gli sprechi da parte degli italiani è forse l’unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui nel nostro paese sono aumentate del 9% le persone costrette a chiedere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. L’attenzione alla riduzione degli sprechi sulle tavole si è manifestata, secondo l’indagine, con una spesa più oculata nel 34% dei casi e, nella maggioranza (62%), utilizzando gli avanzi nei giorni successivi, magari combinando altre ricette.
Secondo gli esperti, riciclando gli avanzi dei cenoni di Natale e Capodanno si possono salvare fino a 1,2 miliardi di euro. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. E poi c’è la curiosità dello “spread”. “Esiste uno spread che fa bene all’economia domestica e che nulla ha a che spartire con il significato del termine che si è imposto in questi mesi – spiega Pierre Yves Ley, media relations manager di Whirlpool, specialista di comunicazione aziendale e appassionato di cucina e costume alimentare. – Infatti, la prima accezione del verbo inglese to spread è spalmare: quindi, in cucina lo spread è un paté, una pasta spalmabile che si ottiene lavorando alcuni alimenti, che nel caso dei cenoni potrebbero essere i nobili sopravanzi di salmone o il ripieno del tacchino”.
Tutti modi per rompere il trend dello spreco: l’anno passato quasi un terzo dei cibi messi in tavola per i cenoni finì nella spazzatura. Un tema di sempre maggiore attualità, tanto che il 2014 sarà appunto l’anno europeo contro gli sprechi alimentari.

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