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A fuoco lento. Così nel 2023 gli incendi dei boschi hanno risparmiato il Nord e colpito il Sud

where Roma when Lun, 08/07/2024 who roberto

Analisi dell’Ispra. Incenerite soprattutto leccete e macchia mediterranea. Le fiamme hanno colpito quasi esclusivamente Calabria e Sicilia. Dal 24 al 28 luglio 2023 è bruciato il 50% di tutto l’anno. Sicilia e Calabria a fuoco anche nel 2024. Una legge in Toscana. Incendi in Siberia

Durante il 2023 l’Italia è stata incendi.jpgcolpita da incendi boschivi per una superficie complessiva di 1073 chilometri quadri (quasi un terzo della Val D’Aosta). Di questi, circa 157 chilometri quadri (una superficie confrontabile con l’estensione del lago di Como) erano composti da ecosistemi terrestri forestali.
Il 63% era rappresentato da latifoglie sempreverdi quali leccete e macchia mediterranea; il 17% da boschi a conifere e il 15% da boschi di latifoglie decidue, in prevalenza boschi misti a querce. Gli incendi avvenuti in Italia nel 2023 sono risultati rilevanti sia per l’estensione complessiva delle aree colpite (inferiore solo al 2021 negli ultimi sei anni) sia perché hanno colpito sistematicamente solo alcune provincie. I numeri risultano in aumento rispetto al 2022 soprattutto per le superfici bruciate totali (+36%), e in misura minore per le sole superfici forestali bruciate (+6%).
È quanto emerge dalle attività Ispra nell’ambito delle osservazioni e monitoraggi degli impatti degli incendi di medie e grandi dimensioni sugli ecosistemi. Lo scopo è fornire ogni anno un dettaglio informativo a sostegno delle politiche per il ripristino e la conservazione degli ecosistemi terrestri a scala nazionale e locale. I dati relativi agli incendi sono forniti dall'European Forest Fires Information System del programma europeo Copernicus Emergency, ed elaborati da Ispra con applicazioni di intelligenza artificiale per il riconoscimento degli ecosistemi coinvolti negli incendi.
 
Dove: Calabria e Sicilia
Nel 2023 le sole regioni Sicilia e Calabria hanno contribuito a più dell’83% del totale di superficie forestale italiana colpito da grandi incendi boschivi. La sola regione Sicilia, con un totale di 101 chilometri quadri di superficie forestale colpita da incendio, ha contribuito al 64% del totale forestale nazionale bruciato nel 2023.
La provincia che ha maggiormente sofferto gli incendi è Palermo con 43,5 chilometri quadri, che da sola rappresenta il 43% del totale forestale regionale bruciato e ben il 28% del totale forestale nazionale percorso da incendio quest’anno. Anche nella provincia di Messina e Siracusa sono bruciati rispettivamente 23 e 10 chilometri quadri di superficie boschiva.
In Calabria, nella sola provincia di Reggio, risultano percorsi da incendio superfici forestali per 20 chilometri quadri. Il 43% degli ecosistemi forestali percorsi da incendio nel 2023 si trova all’interno di aree protette, appartenenti principalmente a siti della Rete Natura 2000.
 
Dove: risparmiato il Triveneto
Nel 2023 15 regioni su 20 sono state interessate da grandi incendi boschivi. Le regioni che non presentano superfici percorse da incendio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l’Emilia-Romagna, le Marche e l’Umbria. Confrontando i dati con l’anno precedente, la superficie percorsa da incendio diminuisce nel 2023 nelle regioni del Nord, del Centro-Nord e del Centro, mentre aumenta nelle regioni del Sud e in Sicilia e Sardegna.
 
Quando: luglio terribile
Nell’arco di soli quattro giorni, quelli tra il 24 e il 28 luglio 2023, sono bruciati circa 80 chilometri quadri di superficie boschiva (mediamente 20 chilometri quadri/giorno), quasi la metà di quanto bruciato in tutto il 2023. Nei mesi di agosto e settembre sono bruciati mediamente 0,3 chilometri quadri di foreste al giorno. Un altro evento significativo è poi quello avvenuto alla fine di settembre, quando sono bruciati nuovamente 20 chilometri quadri di bosco tra il 17 e il 23 settembre (in media 2,8 chilometri quadri/giorno).
 
Primi dati del 2024
Dal 1° gennaio al 31 maggio 2024 risulta una superficie complessiva colpita da incendi boschivi di 39 chilometri quadri, di cui quasi 12 appartenenti a boschi e foreste. Attualmente l’80% delle aree percorse da incendio sia totali che forestali si trova nelle regioni Sicilia e Calabria.
 
Norme antincendio in Toscana
Durante il periodo a rischio per lo sviluppo e la propagazione di incendi boschivi che parte il 1° luglio (per concludersi il 31 agosto salvo proroghe) sono vietati su tutto il territorio regionale gli abbruciamenti di residui vegetali. Negli stessi due mesi è vietata anche qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all'interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno, comunque, osservate le prescrizioni del regolamento forestale. Il mancato rispetto delle norme di prevenzione comporta l'applicazione di pesanti sanzioni previste dalle disposizioni in materia. Chiunque avvisti un incendio è pregato di segnalarlo tempestivamente al numero verde 800.425.425 della Sala operativa regionale antincendi boschivi o al numero di emergenza unico europeo 112.
 
Incendi devastanti in Siberia
Sono almeno 460mila gli ettari di terreno interessati dagli incendi che nel corso di giugno hanno colpito la regione artica della Russia, nell’estremo Nord Est siberiano. Si tratta di un’area grande poco più del Molise, andata in fumo a causa delle condizioni perfette per la nascita di roghi spontanei alimentati delle temperature sopra la media e dalla siccità che ha interessato la zona negli ultimi mesi. A renderlo noto è il servizio di monitoraggio di Copernicus. Secondo quanto rilevato dai satelliti, la quantità di anidride carbonica rilasciata in incendi nell’artico – 6,8 milioni di tonnellate – ha già raggiunto la top tre degli ultimi 20 anni, nonostante l’estate astronomica sia iniziata da appena otto giorni. I record sono del 2020, con 16,3 milioni di tonnellate, e il 2019, con 13,8 milioni.
 
La pagina antincendio della Regione Toscana https://www.regione.toscana.it/emerg...
La pagina sugli incendi boschivi dell’Ispra:
https://www.Isprambiente.gov.it/it/a...

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