I giorni della Cop28. Che cosa hanno detto. Europa, metano, nucleare, rinnovabili, salute e tutto il resto
L'UE approva la dichiarazione internazionale su clima e salute in occasione della Giornata della salute della Cop28. Gli habitat marini con l’Enea
Ovviamente non è possibile riassumere tutto ciò che è avvenuto alla Cop28 dell’Unfccc (Onu) sul clima a Dubai, in corso fino al 12 dicembre. Se ne scelgono solamente alcuni dei temi discussi. Si era annunciata per essere una conferenza di transizione, come poi si è confermata, ma continua a riservare sorprese. Migliaia di negoziatori delle delegazioni di quasi 200 Paesi si sono riuniti per due settimane lontano dalla visibilità pubblica per chiudere la dichiarazione finale. I paragrafi più difficili da negoziare hanno riguardato la riduzione dell'uso di combustibili fossili come petrolio, metano e carbone. Per la prima volta le Nazioni Unite hanno diffuso la lista completa dei partecipanti. Sarebbero 84.101 quelli registrati. L’anno scorso a Sharm el Sheikh erano meno di cinquantamila.
La posizione dell’Italia
Giorgia Meloni ha confermato l’impegno di 300 milioni nel Green climate found, il fondo delle Nazioni Unite per mitigazione e adattamento. Intanto la Banca Mondiale ha annunciato che l’altro fondo, quello per il loss and damage (terza gamba della finanza climatica) potrebbe diventare operativo nel giro di tre mesi. Lo ha detto Axel van Trotsenburg della Banca mondiale, paragonandolo al fondo per la pandemia, che ha avuto queste tempistiche e avrebbe – secondo il dirigente – lo stesso tipo di struttura.
La posizione dell’Europa
Il 4 e 5 dicembre la Commissione europea a Dubai ha ospitato le Giornate dell'energia dell'Ue. Per la prima volta questa conferenza ad alto livello si è svolta nell'arco di due giorni e ha compreso 9 sessioni, trasmesse dal padiglione dell'Ue a Dubai.
Gli eventi si sono svolti dopo che 121 paesi hanno sottoscritto l'impegno globale per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, un'iniziativa congiunta della presidenza dell'Ue e della Cop28, presentata a Dubai dalla presidente von der Leyen. L'impegno fissa obiettivi globali per triplicare la capacità di energie rinnovabili installata a livello mondiale e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030 rispetto al decennio precedente. Il conseguimento di tali obiettivi sosterrà la transizione a un sistema energetico decarbonizzato e contribuirà a eliminare gradualmente i combustibili fossili non soggetti ad abbattimento.
La presidente della Commissione ha inoltre annunciato questo fine settimana uno stanziamento di 175 milioni di euro a sostegno dell'iniziativa "Methane Finance Sprint" e il vicepresidente esecutivo Maroš Šefčovič ha ospitato la riunione ministeriale sull'impegno globale sul metano.
La Commissaria per l'Energia Kadri Simson ha aperto le Giornate dell'energia dell'Ue a Dubai dichiarando: "Abbiamo appena varato un impegno globale a triplicare la diffusione delle energie rinnovabili e a raddoppiare le misure di efficienza energetica entro il 2030. Sono lieta di constatare che oltre 100 paesi hanno già aderito. Questo è un segnale forte del fatto che, collettivamente, possiamo progredire verso il futuro di energia pulita di cui il nostro pianeta ha disperatamente bisogno".
Quest'anno le discussioni si concentreranno sull'attuazione di questi obiettivi energetici globali, con tavole rotonde che affronteranno un'ampia gamma di temi, dall'impulso alla transizione all'energia verde ai flussi finanziari verdi, dalla digitalizzazione della sostenibilità alla transizione giusta.
Il clima e la salute
Domenica 3 dicembre la Commissione ha approvato ufficialmente, a nome dell'Ue, una dichiarazione internazionale su clima e salute. L'approvazione ha avuto luogo a Dubai nel contesto della Giornata della salute della Cop28, durante la quale si è tenuta la prima conferenza ministeriale in materia di clima e salute, con la partecipazione del vicepresidente esecutivo Maroš Šefčovič. I ministri hanno discusso di come affrontare l'onere dei cambiamenti climatici per la salute e i sistemi sanitari mediante politiche e investimenti.
L'aumento delle temperature sta generando nuove minacce per il nostro continente, tra cui le malattie trasmesse dalle zanzare e dall'acqua. A titolo di esempio delle azioni volte ad affrontare questa sfida, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) della Commissione sta investendo 120 milioni di euro per migliorare l'accessibilità alle contromisure mediche per le malattie trasmesse da vettori.
La dichiarazione sul clima e sulla salute è un appello internazionale su base volontaria ad agire per affrontare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute umana. Si tratta di un impegno di tutti i firmatari ad adoperarsi a favore di sistemi sanitari più resilienti ai cambiamenti climatici, a basse emissioni di carbonio e sostenibili e a fare di più per proteggere le persone più vulnerabili e colpite dalla crisi climatica.
Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: "La crisi climatica richiede una risposta globale, in materia di salute e di tutti gli altri settori strategici. I cambiamenti climatici hanno un impatto enorme sulla salute, in particolare per le persone più vulnerabili. La dichiarazione costituisce un passo avanti verso un approccio integrato tra le strategie in materia di salute e di clima, punto fondamentale per garantire un futuro sostenibile al pianeta e ai suoi abitanti".
Tutti pazzi per le energie rinnovabili: un appello per triplicarle
Un appello che ha trovato consenso è quello di triplicare la capacità di energia rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica, biomassa, ecc.) entro il 2030. L’Unione Europea ha lanciato in primavera un appello in tal senso, sostenuto dalla presidenza emiratina della Cop28 e poi ripreso successivamente dai paesi del G7 e del G20 (80% delle emissioni globali di gas serra). "Il nostro appello si è trasformato in un potente movimento. Più di 110 Paesi hanno già aderito", ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.
Tutti pazzi per il nucleare: accordo per triplicarlo
Venti Paesi hanno firmato una dichiarazione per rilanciare sul nucleare. Nel documento si chiede di triplicare il ricorso all’energia nucleare a livello globale entro il 2050 e di riconoscere ufficialmente il ruolo dell’atomo nel raggiungere le zero emissioni nette, l’obiettivo principale di tutte le conferenze sul clima. Tra gli elementi chiave, anche l’invito alle istituzioni finanziarie internazionali, a partire dalla Banca Mondiale, a incoraggiare l’inclusione dell’energia atomica nelle politiche di prestito. I Paesi aderenti sono: Stati Uniti, Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Ghana, Ungheria, Giappone, Corea del Sud, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito.
La dichiarazione dice che questi Paesi si impegneranno a sviluppare o incrementare la produzione di energia nucleare globale, e che per farlo investiranno sulla costruzione di nuove centrali nucleari, oltre a migliorare quelle già esistenti. L’energia nucleare, dice la dichiarazione, è il modo più rapido ed efficace per smettere di usare i combustibili fossili, facilitando così la transizione energetica, come sostenuto di recente anche dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie-Iea). John Kerry, inviato americano per il clima, che ha spiegato che "non stiamo sostenendo che questa sarà assolutamente un’alternativa radicale a ogni altra fonte di energia. Ma sappiamo da prove scientifiche che non è possibile arrivare allo zero netto nel 2050 senza il nucleare. Questa è solo una realtà scientifica".
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, punta alla fusione. “Su queste questioni bisogna essere pragmatici e non ideologici – ha detto Meloni – io non ho preclusioni su nessuna tecnologia che possa essere sicura e aiutarci a diversificare la nostra produzione energetica. Se ci sono evidenze del fatto che si possa avere un risultato positivo sono sempre disposta a parlarne, ma credo piuttosto che la grande sfida italiana sia il tema della fusione nucleare, che potrebbe essere la soluzione domani di tutti i problemi energetici. Su questa tecnologia l’Italia è più avanti di altri, dobbiamo pensare in grande su questo”.
Meno metano in atmosfera
Nell'ambito della Carta per la decarbonizzazione del petrolio e del gas (Oil and Gas Decarbonisation Charter), 50 compagnie responsabili di circa il 40% della produzione petrolifera mondiale hanno accettato di ridurre le proprie emissioni di metano allo 0,2% nelle operazioni di produzione, di interrompere il flaring di routine entro il 2030 e di fornire una rendicontazione completa, trasparente e indipendente delle emissioni utilizzando standard riconosciuti a livello internazionale. Le compagnie petrolifere nazionali di Libia, Azerbaigian, Kazakistan, Nigeria, Arabia Saudita, Norvegia e altre, tutti i principali fornitori di petrolio e gas dell'Ue, hanno firmato la Carta. Questa carta integra il regolamento sul metano recentemente approvato dall'Ue, che stabilisce le regole per i livelli di metano nei carburanti importati.
Gli Usa promettono che emetteranno meno metano
Gli Stati Uniti, la cui delegazione è stata coordinata dalla vicepresidente Kamala Harris e dall’inviato speciale per il clima John Kerry, hanno annunciato un giro di vite sulle emissioni di metano, che se non viene bruciato ha un effetto serra decine di volte più intenso dell’anidride carbonica. La riduzione sarà dell’80% in 15 anni, quindi entro il 2038. Tagliare le emissioni di metano è il modo più rapido per agire contro il cambiamento climatico: il metano incombusto è responsabile del 30% dell’attuale aumento delle temperature secondo la Iea, l’agenzia internazionale per l’energia.
L’atlante Enea degli habitat marini
Alla Cop28 l’Enea ha presentato l’Atlante degli habitat marini e costieri, nato dalla collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per supportare i Paesi in via di sviluppo nel contrasto al cambiamento climatico e alla tutela della biodiversità.
Tuttogava. Quello che vorreste sapere sulla viceministra dell’ambiente
Qui segue una selezione di alcuni fra i molti messaggi della viceministra all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava. “È stato un piacere, oltre che uno stimolo straordinario, incontrare due giovanissimi attivisti ambientali sul nucleare provenienti da due licei lombardi. Aurora ed Edoardo sono stati selezionati dall’associazione Net Zero Nuclear su un gruppo di 15 ragazzi di ogni parte del mondo per sentirsi protagonisti della Cop28, osservandone da vicino i lavori, partecipando ai dibattiti, confrontandosi con professionisti ed esperti. Con l’associazione Giovani Blu si occupano di divulgare i temi dell’ambiente e dell’energia tra i giovani, condividendo una visione di nucleare deideologizzata. Il segno tangibile che i nostri ragazzi studiano, si informano senza pregiudizio e si aprono al futuro con pragmatismo. Abbiamo il dovere di ascoltarli e di assumere decisioni politiche visionarie e coraggiose nel loro interesse. Perché è a loro che apparterrà il Paese che verrà”.
“L’Italia conferma l’impegno nel perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 coniugando sicurezza energetica, diversificazione e il ruolo strategico dell’idrogeno rinnovabile e low carbon”, ha affermato Gava nel corso della Tavola Rotonda di Alto Livello sull’idrogeno. “Nel PNRR l’Italia ha investito oltre 3 miliardi di euro per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori dell’industria e dei trasporti, anche attraverso la creazione delle hydrogen valleys. Tali iniziative, assieme al progetto South2Corridor, contribuiranno a rafforzare la posizione strategica dell’Italia come hub energetico per l’Europa e il Mediterraneo”.
“Ricostruire il sistema energetico ucraino puntando sullo sviluppo delle rinnovabili, del biometano e dell’idrogeno in particolare, attraverso il supporto dell’Italia all’attuazione del prossimo Piano ucraino per l’Energia e il Clima”. E’ il contenuto del Memorandum of Understanding in materia di transizione energetica siglato a Dubai tra Vannia Gava e la viceministra ucraina, Svetlana Grinchuk. “L’Italia esprime solidarietà all’Ucraina per il perdurare del conflitto; al contempo, intende condividere la propria esperienza - e quella delle proprie eccellenze industriali - nel contesto della decarbonizzazione e in materia di soluzioni innovative come l’idrogeno, per supportarla a cogliere le migliori opportunità che questa tecnologia già offre e offrirà in futuro al sistema energetico, dei trasporti e dell’industria”.
Per seguire gli eventi dell’Europa a Dubai: https://www.cop28eusideevents.eu/e/a...
Il video dell’Enea sull’atlante degli habitat marini: https://youtu.be/bhzxV1CfMVw