Grandi navi a Venezia: Toninelli le vuole portare a Marghera, ma forse no. Polemiche
Nuovi dissapori dopo le dichiarazioni, e successivi chiarimenti, del ministro delle Infrastrutture sul futuro dei grattacieli del mare
Si dovranno portare tutti i colossi del mare fuori dal perimetro lagunare individuato con il decreto ministeriale del 1985 in maniera da garantire la tutela di quello scrigno di tesori che è Venezia. Non ci saranno scavi di nuovi canali ed è previsto l’attracco di navi fino a 40mila tonnellate utilizzando la Stazione Marittima ed eventualmente quella già pronta e mai usata di Chioggia. Lo ha precisato in una nota il Ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninelli dopo le dichiarazioni fatte in settimana sulla volontà di allontanare i grattacieli del mare da San Marco, ma non dalla Laguna, che ha scatenato una ridda di polemiche nelle quali è stato coinvolto il Comitato No Grandi Navi (“Passano i governi, ma le navi da crociera restano”) e, per motivi diversi, anche all’interno del Governo.
Una polemica non nuova, comunque. In settimana Toninelli sembrava infatti aver messo il governo sulla stessa rotta del precedente sull’accessibilità alla Laguna. “Le più grandi verranno spostate a Marghera”, aveva detto riferendosi in modo esplicito alla soluzione ipotizzata all’epoca di Paolo Gentiloni. Salvo virare su un progressivo spostamento verso l’esterno del bacino dopo le critiche piovute dai No-Grandi Navi. Lo scorso novembre il ministro Graziano Delrio aveva annunciato che “Le Grandi Navi non passeranno più per il Bacino di San Marco e il canale della Giudecca”, per proporre subito dopo il dirottamento a Marghera, ma con tempi indefiniti, in barba al decreto Passera-Clini che nel 2012 aveva bandito le navi con più di 40mila tonnellate di stazza.
A seguire alcune dichiarazioni sulla presa di posizione del ministro dei giorni scorsi.
Vice premier Matteo Salvini - "La messa in sicurezza della città non può mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e centinaia di migliaia dell'indotto, oltre all'economia del turismo. Una soluzione fra uomini e movimenti intelligenti si troverà", ha affermato il vicepremier Matteo Salvini, rispondendo a Venezia su possibili divergenze nel Governo sul tema delle Grandi Navi in Laguna.
Il sindaco Brugnaro - “Vedremo cosa farà ora il ministro Toninelli sulle grandi navi e sul Mose, che comunque va completato. Io gli darò tutta la collaborazione possibile, affinché lui, che deve essere il ministro di tutti, porti a compimento o ritenga di agire nell'interesse del Governo e del Paese. Noi siamo a disposizione. Venezia ha progetti e idee concrete: li spiegheremo al ministro". Lo ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sulla salvaguardia della città a margine dell'inaugurazione del restauro del Ponte dell'Accademia.
Nicola Pellicani (PD) - “Contrordine compagni! Grandi Navi sopra le 130mila tonnellate a Marghera, le altre in Marittima. Anzi no. Grandi Navi fuori dalla Laguna (di Venezia, ndr). Toninelli conferma di essere confuso: Ministro alla Confusione”.
Comitato No Navi Veloci - "Adesso che ha parlato, Toninelli era meglio se stava zitto"."Sulle grandi navi da crociera - osservano i portavoce del comitato - sostiene la soluzione prospettata dall'ex ministro Del Rio, con nuove banchine a Marghera - canale Nord Sponda Nord - per le mega navi oltre le 130.000 tonnellate di stazza e la conferma dell'attuale Stazione Marittima per le grandi navi di stazza minore". "Insomma - concludono - altro che le grandi navi fuori della Laguna: anzi, il raddoppio, con banchine anche in gronda lagunare".