Gpl. Sì e no. Il Governo cambia parere e vuole bloccare l’impianto a Chioggia
Sviluppo economico, Infrastrutture trasporti e Beni culturali hanno cambiato parere e, dopo l’autorizzazione concessa, ora sono contrari: “Si auspica possa essere dichiarata la sussistenza di un'ipotesi di nullità dell'autorizzazione finale”
Dopo avere detto sì e avere autorizzato i lavori, già a buon punto, ora il Governo non vuole più l’impianto progettato dalla Costa Bioenergie del gruppo parmigiano Socogas.
Il progetto prevede un deposito costiero nel bacino portuale di Chioggia in località Val da Rio, già in buona parte realizzato, cui far giungere via nave il Gpl che oggi viene importato via strada o via ferrovia da raffinerie anche in Francia. Dal deposito partirebbero poi i trasporti per la distribuzione locale.
Già approvato dal Tar del Veneto e ora in attesa di una sentenza del Consiglio di Stato per un ennesimo ricorso dei comitati nimby contro l’impianto, l’Avvocatura di Stato si era espressa a favore dell’impianto. Ora il ministero dello Sviluppo Economico, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il ministero per i Beni e le attività culturali sono contrari.
“È stato trasmesso dallo Sviluppo economico al Consiglio di Stato un documento dove si indica chiaramente la posizione politica assunta all'indomani dell'insediamento del Ministro Luigi Di Maio. Questa posizione è profondamente diversa da quella dell'Avvocatura dello Stato: in particolare, si auspica possa essere dichiarata dal Consiglio di Stato la sussistenza di un'ipotesi di nullità dell'autorizzazione finale”, dice lo Sviluppo economico. A parere dei ministeri, il progetto di deposito va bloccato perché l’autorizzazione già data non è valida perché non era stata coinvolta la “Commissione di Salvaguardia di Venezia in riguardo all'autorizzazione paesaggistica”.