Inceneritori sì. Il Tar Lombardia approva l’inceneritore di Mantova
Respinti i ricorsi presentati dai comitati nimby contro la riapertura della cartiera ex Burgo e dell’inceneritore di servizio
Il Tar Lombardia, sezione di Brescia, ha respinto i ricorsi presentati dai comitati nimby di Mantova contro la riapertura della cartiera ex Burgo. In seguito alla sentenza, la cartiera potrebbe ripartire addirittura raddoppiando la capacità. La cartiera è chiusa da anni e la Burgo l’ha venduta al gruppo cartario Pro Gest dell’imprenditore trevigiano Bruno Zago.
Il progetto di Zago è riaprire la cartiera e destinarla al riciclo della carta da macero per produrre cartone.
Oltre alla cartiera, il progetto si completa riaprendo anche l’inceneritore che bruciava gli scarti di lavorazione della carta, il cosiddetto pulper. Gli impianti hanno ancora tutte le autorizzazioni valide.
Il Comune e la Provincia di Mantova avevano imposto all’azienda tre condizioni centrali: dimezzare la produzione rispetto al massimo autorizzato, dimezzare l’utilizzo dell’inceneritore pulper (da 80mila a 39mila tonnellate l’anno) e usare solamente carta da macero di provenienza mantovana.
I comitati nimby hanno fatto opposizione e contro le autorizzazioni dimezzate previste dal progetto del Comune hanno fatto ricorso al Tar Lombardia. La sentenza ha ottenuto l’effetto di sbloccare il progetto della Pro Gest nella forma più estesa, cioè senza il dimezzamento previsto.
Bruno Zago ha commentato: “Siamo felici e soddisfatti di questo ottimo risultato. Siamo sempre stati ottimisti e continueremo a fare il nostro lavoro al meglio e con serietà”. Il gruppo Pro Gest ha espresso soddisfazione per il pronunciamento del Tar; “il dimezzamento della capacità produttiva, il dimezzamento della capacità del termovalorizzatore e il blocco dei rifiuti da altri stabilimenti unitamente alla presentazione di una richiesta di valutazione di impatto ambientale per il ripristino della totale capacità della sola produzione di carta – dice l’azienda cartaria - avevano tolto ogni dubbio sul fatto che la nuova configurazione rappresenti un miglioramento dal punto di vista ambientale. Il progetto di riavvio quindi continua, nella consapevolezza - tuttavia - che gli attuali limiti produttivi autorizzati non rendono economicamente sostenibile la cartiera. Il gruppo auspica che si possa ora accelerare il procedimento di Via avviato ancora nel mese di ottobre 2017. L'obiettivo è il ripristino della quantità di carta autorizzata in precedenza, che - come accertato dal Verificatore e ora anche dal Tar - non presenta alcuna criticità ambientale. Il gruppo ritiene importante evidenziare come la procedura di Via in corso riguarda esclusivamente il ripristino della capacità produttiva della cartiera e non apporta alcuna modifica al termovalorizzatore così come già analizzata dal Tar. Il gruppo continua con ancor più determinazione nella strada intrapresa a Mantova con l'obiettivo di avviare un sito produttivo che sia il massimo esempio di economia circolare nel panorama cartario italiano e che sappia conciliare le esigenze produttive con il rispetto dell'ambiente e della salute”.
Indignati i comitati nimby di Mantova, i quali hanno promesso di spostare la loro protesta in sede di un ricorso al Consiglio di Stato.