“Mare Monstrum”, ogni giorno 36 reati contro le coste italiane
La denuncia nel nuovo rapporto di Legambiente. Campania prima nella lista nera. Salpa la Goletta Verde. Ma si riaccende la polemica con la Bandiera Blu sui criteri di valutazione delle spiagge e delle acque
Scarichi di fogne non depurati, cementificazione selvaggia, rifiuti, privatizzazione delle spiagge e pesca illegale. Queste le minacce a cui è esposto l’ecosistema marino italiano, con una frequenza di 36 infrazioni al giorno ogni due chilometri di costa, pari a oltre 13mila in un anno (dati 2011).
Il campanello d’allarme lo suona Legambiente con il dossier “Mare Monstrum” in occasione del lancio della 27esima Goletta Verde al Museo di zoologia di Roma. La campagna in difesa del mare è salpata da Imperia il 23 giugno per circumnavigare la penisola fino all’arrivo a Trieste, il 14 agosto.
La regione Campania, con 2.387 reati pari al 18% del totale nazionale, è prima nella black list ambientalista, con cinque infrazioni ogni chilometro di costa. Seguono a ruota Sicilia, con 1.981 illeciti riscontrati, Puglia e Calabria, rispettivamente con 1.633 e 1.528. In totale, le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa totalizzano oltre il 57% dei reati. La tipologia di infrazione più diffusa è la pesca di frodo con quasi cinquemila denunce, seguita dall’abusivismo edilizio sul demanio con 3.171 e dalla mancata depurazione con 2.669. In totale, spiegano gli esperti, per i crimini commessi ai danni del mare si contano 15.790 tra denunciati e arrestati e 3.870 sequestri.
A proposito della Goletta Verde, il quotidiano “Il Fatto” rilancia la polemica sulle “pagelle” alle spiagge. “La stessa acqua e la medesima sabbia possono essere ottime o pessime, a seconda dell’organismo che le valuta”, scrive il giornale. Un esempio? Ventotene: “bandiera nera” per Legambiente, che rifila all’isoletta il voto peggiore ma al tempo stesso “bandiera blu” per la Fee: l’arenile tirrenico è infatti premiato col massimo dei voti dalla Foundation for environmental education. E così per chilometri di coste, con giudizi che variano a seconda dell’istituto di certificazione, compreso il Touring club Italiano. Che, nella “Guida Blu” realizzata con Legambiente, promuove la Sardegna con ben quattro località “a 5 Vele”, bocciando invece la Liguria. L’opposto di quanto decretato dalla Fee, che non solo penalizza l’isola rispetto ad altre regioni, ma promuove la regione ligure con ben 18 bandiere blu: record nazionale. E allora come scegliere il mare più pulito? A scatenare le contraddizioni, spiega il quotidiano, sono le diverse metodologie di analisi: se Legambiente si reca sul posto e analizza la qualità delle acque e l’impatto sul territorio, la Fee si affida a minuziosi questionari e ad autocertificazioni, per esempio.
In ogni caso, il 35% dei turisti europei considera gli aspetti ambientali molto importanti nella pianificazione della vacanza: lo dice l’ultimo sondaggio di Ipr Marketing. Buon per Melissa, il comune calabrese in provincia di Crotone che si è aggiudica un altro riconoscimento per il mare pulito: il pacchetto Bai Tour per l’estate 2012. Bai Tour si occupa di promuovere le offerte turistiche degli oltre 180 piccoli comuni membri dell’associazione Borghi autentici d’Italia.