Mare. La pesca pirata. Come funziona il fenomeno dei predatori degli oceani
Il bracconaggio marino vale 1,1 miliardi di euro ma distrugge la vita negli oceani, le comunità locali e le imprese
Poco più di 10 anni fa si stimava che entrassero ogni anno nei mercati europei 500.000 tonnellate di prodotti ittici pescati illegalmente. Si tratta di un'attività illecita pari a 1,1 miliardi di euro, che non solo ha danneggiato e sta danneggiando le comunità locali e le imprese, ma che contribuisce anche al depauperamento degli stock ittici. L'Unione Europea è, infatti, il più grande operatore commerciale al mondo di prodotti della pesca e dell'acquacoltura e i suoi cittadini consumano in media 25,5 kg di pesce pro capite l'anno.
L’effetto del regolamento contro la pesca illegale - L'adozione nel 2008 del Regolamento INN ha costituito un passo fondamentale per garantire che tutto il pesce che arriva sulle nostre tavole sia pescato e commercializzato legalmente. Il Regolamento è probabilmente la norma più ambiziosa a livello mondiale, emanata per contrastare la pesca INN attraverso una serie di misure commerciali. I suoi provvedimenti, infatti, si sono dimostrati particolarmente efficaci nel guidare le riforme in materia di pesca in paesi terzi, sia in termini di miglioramento delle pratiche di gestione della stessa, sia di controllo della legalità dei prodotti ittici. Secondo questo sistema, i paesi che non abbiano intrapreso azioni atte a contrastare la pesca Inn, in linea con gli standard internazionali, vengono ammoniti (ricevendo un "cartellino giallo") dalla Commissione Europea. Qualora poi i paesi identificati non riescano ad adottare le misure correttive richieste, in un tempo ragionevole, si applicherà loro, il divieto (“cartellino rosso”) di esportazione dei propri prodotti ittici in UE fino all'adozione delle misure necessarie. Tutto ciò ha chiaramente un impatto rilevante, sia sul paese esportatore che sullo Stato europeo importatore.
Come funziona il Regolamento Ue: www.iuuwatch.eu