Ecologia

L’intesa fra i ministeri e le Regioni riconosce la "specificità del bacino padano" rigurdo l’inquinamento atmosferico e ne individua le cause in tutti i fattori inquinanti, che dovranno essere affrontati in un’ottica di collaborazione e coordinamento tra le istituzioni. Entro gennaio saranno attivati gruppi tecnici di lavoro, prevedendo entro la metà dell’anno prossimo le prime proposte operative

Intesa raggiunta tra governo e le sei Regioni del Nord (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia-Giulia) e le Province autonome di Trento e Bolzano sulle misure antismog da adottare nel bacino Padano. I rappresentanti delle Regioni si sono riuniti a Milano per sottoscrivere un Accordo di programma per la qualità dell’aria nel bacino padano già firmato nei giorni scorsi da cinque Ministeri (Ambiente, Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole, Salute).
L’intesa riconosce la "specificità del bacino padano" riguardo l’inquinamento atmosferico e ne individua le cause in tutti i fattori inquinanti, che dovranno essere affrontati in un’ottica di collaborazione e coordinamento tra le istituzioni.
Entro gennaio saranno attivati gruppi tecnici di lavoro, prevedendo entro la metà dell’anno prossimo le prime proposte operative.
"Un accordo davvero importante, che finalmente riconosce la specificità del bacino padano", ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. "Faremo presente alla Commissione europea che il riconoscimento della nostra specificità deve essere fatto proprio anche dalle istituzioni europee".
Per il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, "fissare dei paletti sulla base di un decreto dall’alto non ci avrebbe portato da nessuna parte. Abbiamo provato a costruire un’alternativa (come si diceva qualche anno fa) all’abbattimento del Turchino. Si è trattato di un lavoro reso possibile da un’attività praticamente quotidiana delle strutture regionali, provinciali e ministeriali".